Caratteristiche e pericolosità dei diversi tipi di amianto: gloria e declino di un minerale molto diffuso nell’edilizia di cui oggi conosciamo tutte le (gravi) conseguenze sulla salute
Fino agli anni Ottanta del secolo scorso l’amianto è stato un materiale particolarmente diffuso nell’edilizia ed utilizzato in modo molto variegato: per coperture a spruzzo, inglobato nel fibrocemento, nella carta e nel cartone, nelle corde e nei tessuti, e ancora, nei pavimenti e nelle piastrelle in vinile e amianto, nelle canne fumarie, nelle lastre e negli intonaci in gesso e amianto.
Tuttavia, dopo diverse segnalazioni, è stato necessario effettuare delle verifiche per confermare o smentire la correlazione tra questo materiale e i numerosi problemi di salute insorti soprattutto in coloro i quali lavoravano a contatto con manufatti di amianto.
I dati emersi, purtroppo, hanno confermato che, tra i numerosissimi vantaggi di questo minerale, spiccava un grosso svantaggio: la sua elevata pericolosità per la salute dell’uomo.
Con la legge 257 del 1992, questo materiale è stato messo al bando in Italia, ma è stato necessario anche intraprendere una accurata attività di bonifica per tutte le aree ormai contaminate.
Ma cerchiamo di fare ordine e chiarezza innanzitutto su quali siano i rischi legati all’amianto.
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Indice contenuti
- Perchè l’amianto è pericoloso?
- Quanti tipi di amianto ci sono?
- Cos’è l’amianto friabile?
- Amianto come riconoscerlo
- FAQ amianto pericolosità
Perchè l’amianto è pericoloso
La prima cosa da dire quando si parla di amianto è che non è la semplice presenza di questo materiale a costituire un problema per la salute, ma il fatto che i manufatti realizzati in amianto, se scheggiati o deteriorati, potrebbero rilasciare polvere di amianto e fibre.
La problematica dell’amianto infatti risiede proprio nella sua struttura di tipo fibroso; sebbene l’amianto sia un minerale, infatti, alla vista assomiglia talvolta ad un tessuto lanoso.
Questa particolare struttura è il motivo per cui l’amianto è nocivo; quando un manufatto in eternit si deteriora, queste fibre altamente volatili si diffondono nell’aria e diventano facilmente inalabili.
Una volta respirate, le fibre di amianto si depositano principalmente all’interno dell’apparato respiratorio dell’organismo ospite, che riconoscendole come corpo estraneo ma non riuscendo più ad eliminarle, dà inizio ad un processo di tipo infiammatorio che può durare anche diversi anni prima che si manifesti una vera e propria sintomatologia.
Alcune delle malattie più comuni provocate dall’amianto sono l’asbestosi, il mesotelioma pleurico ed il carcinoma polmonare, ma nei casi peggiori si può andare incontro anche a tumori dell’apparato respiratorio.
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Quanti tipi di amianto ci sono
L’amianto, o asbesto, appartiene alla famiglia dei silicati, ed al contrario di quanto si possa pensare con questo nome non si fa riferimento ad un solo minerale; ne esistono infatti diverse tipologie: actinolite, amosite (detto anche amianto bruno), antofillite, crisolito (detto anche amianto bianco), crocidolite (noto anche come amianto azzurro o amianto blu) e tremolite.
Le tipologie più pericolose per la salute dell’uomo sono l’amosite e la crocidolite, ma la pericolosità di questo minerale deriva principalmente dalla sua forma ultima, chiamata più precisamente matrice, che si distingue in friabile o compatta: generalmente l’amianto in forma compatta si trova inglobato in matrici cementizie o disciolto all’interno di una miscela che può essere di sabbia, ghiaia o calcare, ma è la forma friabile ad essere quella più pericolosa.
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Cos’è l’amianto friabile?
Come anticipato poc’anzi, l’amianto friabile rappresenta la forma di amianto più pericolosa.
Mentre l’amianto compatto è molto più resistente ad urti, trazioni, pressioni ed in generale presenta una matrice solida e molto densa, l’amianto friabile è molto più morbido e flessibile, e può essere rotto o spezzato con una banale pressione manuale.
Il motivo della maggiore pericolosità dell’amianto friabile deriva proprio dalla sua facilità di disgregazione in fibre, ma anche l’amianto a matrice compatta può essere pericoloso soprattutto a seguito di manipolazioni, infiltrazioni, correnti d’aria, vibrazioni e usura.
Le lastre in amianto friabile hanno una caratteristica forma ondulata ma questi manufatti sono estremamente soggetti a decomposizione e anche senza l’intervento umano possono sbriciolarsi e rilasciare fibre, mettendo a rischio l’ambiente circostante e la salute.
Amianto come riconoscerlo
Ci sono diversi elementi che aiutano a individuare e riconoscere i manufatti in amianto.
Innanzitutto, laddove disponibile, la data di produzione offre un prezioso elemento di valutazione, poichè per in Italia la produzione dell’amianto è stata vietata a partire dal 1992; pertanto manufatti antecedenti a quella data potrebbero avere componenti pericolose, soprattutto se situati in coperture, canne fumarie, serbatoi e tubazioni.
Anche se sembra banale, è importante anche eseguire un esame visivo, confrontando i manufatti della propria abitazione o di quella dei vicini con le immagini delle lastre in amianto, facilmente reperibili su Internet; un’operazione così semplice può rivelarsi in realtà molto utile.
I professionisti che lavorano nel campo di bonifica dell’amianto sanno ovviamente cogliere ulteriori elementi distintivi di questo tipo di materiale, ma comunque l’esame visivo è fondamentale soprattutto nei casi in cui i manufatti in amianto risultassero già in fase di decomposizione e quindi a elevato rischio; in questi casi le fibre di amianto si presentano in ciuffi che non bruciano.
I professionisti abilitati possono poi effettuare un’analisi sulla composizione percentuale prelevando dei campioni massivi, che sono fondamentali anche per effettuare un censimento della quantità di amianto ancora in circolazione e quindi da bonificare.
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FAQ amianto pericolosità
1) Quali sono le leggi che hanno regolamentato e vietato l’uso dell’amianto in Italia?
La storia della già citata azienda Eternit va di pari passo con la messa al bando in Italia dei manufatti in amianto, perchè il decorso storico recente del nostro Paese ci ricorda come nel 1980 circa 80 operai dell’Eternit intentarono una causa legale contro l’azienda e contro l’INAIL per i danni provocati dall’utilizzo dell’amianto.
La causa venne vinta dagli operai, e questo portò ad un divieto, entrato in vigore nel 1987, di produrre ed utilizzare amianto: l’ordinanza partì proprio da Casale Monferrato, dove tutto ebbe inizio.
Solamente nel 1992 venne però pubblicata la Legge 257 contenente le norme relative alla cessazione dell’utilizzo dell’amianto, ma anche alla cessazione dell’estrazione e dell’importazione e dell’esportazione di tutti quei prodotti che lo contenevano.
Nel 2003 è stata infine emanata la legge che impone lo smaltimento di tutti i manufatti in Eternit e sei anni dopo, nel 2009, sono arrivate le prime condanne dal processo iniziato nel 1980.
2) Quanto amianto bisogna respirare per ammalarsi?
Come chiarito nell’opuscolo dedicato dall’INAIL non esistono soglie minime di “tolleranza”, per cui anche una minima esposizione potrebbe essere estremamente pericolosa.
Dagli studi condotti, però, è emerso come esista una correlazione tra la durata e la persistenza all’esposizione e i danni sulla salute; i casi più gravi, infatti, sono emersi nei professionisti che hanno lavorato nell’industria cementizia, nel settore ferroviario e in quello dei cantieri navali.
3) Quali sono le malattie e la patologie cardiovascolari e respiratorie associate all’amianto?
Il tema delle patologie e delle malattie amianto correlate è trattato approfonditamente in questo articolo: MALATTIE AMIANTO
4) Qual’è la procedura da seguire se si scopre di essere stati esposti all’amianto?
In questo articolo è riportata la procedura indicativa da poter seguire: ESPOSIZIONE AMIANTO
5) Quali sono le agevolazioni fiscali in Italia per la bonifica dell’amianto?
In questo approfondimento sono elencate tutte le agevolazioni fiscali, i bonus e le detrazioni per lo smaltimento dell’amianto in vigore nel 2023: DETRAZIONI INCENTIVI SMALTIMENTO AMIANTO 2023
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