Box doccia: forme, misure, dimensioni e tutto quanto c’e’ da sapere su un accessorio bagno estremamente amato
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Indice contenuti
- Forme dei box doccia
- Tipologie dei box doccia
- Tipi di installazione: il box doccia a filo pavimento
- Le misure dei box doccia
- I materiali in cui puo’ essere costruito un box doccia
- Colori dei box doccia
- Alcune delle maggiori firme di box doccia
- Prezzi dei box doccia: quali sono quelli piu’ economici?
- I nostri consigli in merito al box doccia
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Forme dei box doccia
Chiedersi quale sia la forma del box doccia più adatta al proprio bagno significa inevitabilmente interrogarsi anche sulle sue dimensioni, sul tipo di piatto doccia che si ha a disposizione, (qualora non ci siano motivi per sostituirlo), ma soprattutto sull’ubicazione e lo spazio a disposizione, perché non sempre è possibile decidere dove e come posizionare il box doccia, essendo obbligati per via della conformazione della stanza da bagno e delle fattezze dell’impianto idrico.
Qualora si sia costretti a posizionare il box doccia in una nicchia in muratura preesistente, sarà necessario soltanto chiudere un lato con una porta che delimiti lo spazio permettendo l’ingresso e l’uscita in modo comodo e agevole: la forma sarà quasi sempre lineare, ma si potrebbe anche dare il caso che le pareti abbiano forma circolare e che dunque la porta della doccia debba essere della medesima forma.
Qualora invece si sia deciso di collocare il box doccia in un angolo della stanza bisognerà chiudere 2 lati: si tratta di una soluzione assai frequente, perché ottimale sia dal punto di vista funzionale che dal punto di vista di impiego dello spazio, e la forma adottabile varia a seconda delle ampiezze disponibili e della comodità di utilizzo che vogliamo il box doccia possieda.
Il box doccia quadrato è molto utilizzato, soprattutto per la sua resa estetica: può essere composto da due porte scorrevoli (soprattutto se si tratta di un box doccia piccolo) o da un fianco fisso e una porta scorrevole (raccomandabile soprattutto in caso di ampiezze maggiori); le misure del box doccia quadrato possono andare da 70×70 cm a 100×100 cm, anche se le più utilizzate sono 80×80 cm e 90×90 cm.
Assai funzionale il box doccia semicircolare, utilizzato per chiudere 2 pareti avendo uno spazio interno equivalente a quello del box doccia quadrato ma con un minore ingombro, azzerando l’apice che si estende verso il centro della stanza che diminuisce gli spazi di passaggio o di apertura dei mobili. Nella maggior parte dei casi le dimensioni del box doccia semicircolare ammontano a 80×80 cm o 90×90 cm, con uno o due lati fissi più una porta.
Ma come regolarsi nel caso in cui si abbia una parete con uno spazio fruibile non superiore ai 70cm?
Si propende per un box doccia rettangolare, che giocando con la misura maggiore dell’altro lato garantisce comunque comodità di utilizzo. 70×90 cm è la dimensione dei box doccia rettangolari più utilizzata, seguita da 100×80 cm, 120×80 cm per arrivare al box che sostituisce la vasca dove le misure possono essere 140×70 cm e 170×70 cm. Anche in questo caso, se le misure del box doccia rettangolare sono contenute si adoperano i due lati semiporta, se invece sono importanti si preferisce un fianco fisso più una porta.
Esiste però una variante particolare del box doccia rettangolare, definito “asimmetrico”, che prevede l’apice dell’angolo che si sviluppa verso il centro stondato e un raggio del tratto circolare di 38 cm (di contro ai 55 di quello semicircolare): si tratta di una soluzione adottata quando anche il lato lungo è limitato, e infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, le misure sono di 70×90 cm.
I box doccia centro parete o centro stanza sono meno usuali da incontrare, anche perché richiedono dimensioni dello spazio considerevoli: non cambiano forme e misure, ma la caratteristica distintiva è costituita da un fianco fisso in più che sostituisce la parete in muratura e realizza la chiusura.
Ultima tipologia di box doccia è il “Walk-In“, il cui tratto distintivo è la mancanza di chiusura completa: in questo caso non tutti i lati del box risultano chiusi ma, in caso di installazione angolare, essi ammontano a tre, e a due per le collocazioni centro parete; le dimensioni vanno da un minimo di 100 cm fino ad un massimo di 160 cm, anche se quelle più utilizzate sono 120 cm e 140 cm.
Ed eccoci finalmente giunti ad una carrellata di foto sulle diverse tipologie di box doccia:
Box doccia quadrato installato ad angolo parete
Box doccia 80×80 semicircolare stondato acquistabile qui
In questa foto 4 esempi di docce centro stanza, e in quella successiva 2 di box doccia “Walk-In”
Tipologie dei box doccia
Differenti forme e differenti tipologie di box doccia, sia per quanto concerne aperture/chiusure che per quanto riguarda la modalità di installazione.
Rispetto alle aperture esistono ad esempio box doccia a soffietto, box doccia battenti e box doccia con apertura scorrevole.
Quando si parla di box doccia a soffietto si parla ovviamente di box in PVC (plastica dura), ideali per chi ha bisogno di un prodotto pratico da utilizzare, assai resistente, poco ingombrante e soprattutto economico, trattandosi di un materiale eco-compatibile, rigenerabile, inattacabile da muffa e calcare.
Per di più un box doccia a libro in PVC è adattabile a qualsiasi misura e spazio tagliando semplicemente le guide: su questo sito se ne trovano di tutti i tipi, e piuttosto abbordabili!
Quelle che seguono sono due immagini (entrambe tratte da Maanomano) di box doccia a soffietto: la prima ritrae un box doccia a soffietto a 2 lati, la seconda un box con apertura reversibile
Rispetto invece ai box doccia battenti e ai box doccia scorrevoli ci siamo fatti ispirare dal contributo di Bagnidalmondo (da cui abbiamo tratto pure le foto), che ha messo a confronto caratteristiche, pregi e difetti delle due tipologie:
Ne è risultato che lo scorrevole è molto frequente nei bagni piccoli, dal momento che le porte non ingombrano esternamente in apertura e non gocciolano verso l’esterno, e in genere offrono maggiore ermeticità, anche se è più difficile da pulire (soprattutto quando ante fisse e scorrevoli si sovrappongono), meno gradevole esteticamente, e con uno spazio di apertura ridotto; il box doccia con porta battente invece è più semplice da pulire e più bello, anche se produce ingombro esternamente, è più facilmente passibile di trabocchi d’acqua (se privo di telaio inferiore), e con una porta che all’apertura gocciola verso l’esterno.
Altra tipologia disponibile in commercio è quella dei box doccia a scomparsa: la foto tratta da Docciabox ci permetterà di capire in cosa consiste questa soluzione.
Si tratta di un box doccia da muro, a 3 lati, con pannelli in metacrilato e struttura in alluminio completamente a scomparsa, che può essere montata senza guide e piatto, ideale dunque per disabili o per bagni molto stretti.
Dei box doccia a nicchia abbiamo già detto: di seguito un collage con 3 modalità di chiusura differenti applicate a questa tipologia
Tipi di installazione: il box doccia a filo pavimento
È da tenere ben presente che un box doccia a pavimento può essere realizzato solo in fase di creazione ex novo o di ristrutturazione, ma mai (o quasi) a lavori già conclusi: si tratta di una soluzione che fa a meno del piatto doccia, ma per questo richiede un perfetto isolamento per evitare infiltrazioni d’acqua e la collocazione di una canalina di scarico, cioè un elemento che sostituisce lo scarico classico di un box doccia facendo defluire l’acqua attraverso una o più fessure: in foto alcuni modelli proposti da Stilebagno
È importante che la canalina scelta:
- abbia un sifone orientabile (in modo da essere adattabile)
- abbia un filtro per bloccare e raccogliere capellio altri piccoli oggetti
- sia ispezionabile e lavabile.
Scegliere una doccia senza piatto doccia significa:
- risparmiare: un piatto di dimensioni notevoli comporta una spesa non trascurabile a fronte del costo della sola canalina di scarico
- non avere vincoli e limiti di dimensioni e forma
- garantirsi la continuità estetica, dal momento che si può applicare alla zona doccia lo stesso rivestimento del resto del bagno, ampliando notevolmente lo spazio.
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Le misure dei box doccia
Da Iperceramica apprendiamo che i piatti per i box doccia (RISORSA DETTAGLIATA: Guida completa sui piatti doccia) possono essere differenziati non solo in base alla forma angolare (a sua volta distinguibile in quadrata, rettangolare, semicircolare, asimmetrica) o circolare (centro stanza), ma anche per dimensioni e altezza.
Di seguito una tabella che racchiude le misure dei box doccia:
Tipologie | Dimensioni |
Quadrati | cm. 65×65 70×70 75×75 80×80 90×90 |
Rettangolari | cm. 72×90 70×100 70×120 80×100 80×120 |
Semicircolari | cm. 80×80 90×90 (raggio cm. 55) |
Asimmetrici | cm. 70×90 Dx/Sx (raggio cm. 38) |
I materiali in cui puo’ essere costruito un box doccia
Diversi sono i materiali di cui si compone un box doccia, anche in ragione della parte alla quale ci si riferisce.
Il telaio, che ha la funzione di conferire stabilità e di ospitare le pareti, è generalmente realizzato in metallo: acciaio (chiaramente antiossidante, vista la presenza di acqua) o alluminio.
Le strutture realizzate in acciaio sono:
- più costose
- meno spesso
- molto solide e stabili
- altamente antiossidanti
- limitate dal punto di vista della forma.
L’alluminio è:
- più malleabile, e quindi lavorabile in forme e disegni più vari
- meno costoso
- sottoponibile a trattamenti termici (anodizzazione) che ne aumentano la resistenza e ne consentono la colorazione con effetti particolari esteticamente molto validi
- sotto una certa dimensione pecca di solidità e stabilità
- minore resistenza all’ossidazione (nonostante i trattamenti).
Per quanto riguarda le pareti del box doccia esse possono essere in PVC o in cristallo: della prima variante abbiamo già parlato a proposito dei box doccia a soffietto, mentre per quanto concerne i box doccia in cristallo essi rappresentano ad oggi la versione più in voga e consigliata, sia per quanto riguarda l’estetica (è possibile anche una certa personalizzazione), che per la componente igienica, che per la sicurezza.
A tal proposito ci pare interessante quanto si legge sul sito di Calibe, che sottolinea come le pareti in acrilico, caldeggiate fino a qualche anno fa, in caso di urto tendano a spezzarsi senza sbriciolarsi, rompendosi in scaglie taglienti e appuntite, mentre i box doccia Calibe realizzati in cristallo temperato (cioè sottoposto ad un trattamento termico che migliora le caratteristiche agli urti) in caso di rottura accidentale si frantuma in schegge non appuntite e non taglienti.
Gli spessori che si utilizzano più di frequente per i box doccia in cristallo sono 3-4-6 e 8 mm (quelli maggiori sono altamente consigliati per i box doccia senza telaio di supporto).
Dal punto di vista igienico i vetri delle cabine doccia in cristallo temperato sono facili da pulire in quanto il cristallo è resistentissimo ai normali prodotti anticalcare e fa scivolare via in modo migliore lo sporco. Dal punto di vista estetico inoltre non ingiallisce e non si deforma.
E concludiamo coi materiali adoperati per i piatti doccia: ci è piaciuto molto l’articolo ad hoc presente su Rifaccio.casa (da cui traiamo pure le immagini):
Il piatto doccia in acrilico (quello nella foto sopra è l’Ultra Flat di Ideal Standard, spesso solo 4 cm), oltre a rappresentare l’opzione più economica, ha il vantaggio di:
- essere disponibile in spessori ridotti per l’installazione filo pavimento
- poter avere forme particolari
- essere leggero e antiscivolo.
Tra gli svantaggi:
- la tendenza a ingiallire a contatto con fonti di calore o con gli ultravioletti del sole;
- la tendenza a macchiarsi a lungo andare in presenza di residui di shampoo e sapone;
- la delicatezza rispetto sverniciatori, acetone, candeggina, profumi, dopo barba e disinfettanti molto aggressivi.
Il piatto doccia in ceramica è il più longevo e attualmente disponibile con spessori ridotti e nuove finiture. Tra i vantaggi il grip e il miglior rapporto qualità/prezzo; tra gli svantaggi un’estetica gradevole ma non bella quanto quella degli altri materiali.
Il piatto doccia in acciaio (nella foto precedente una proposta di Kaldewei) annovera tra i vantaggi gli spessori ridotti, le differenti colorazioni ottenibili, e costi allineati con quelli della ceramica, e tra gli svantaggi la possibilità di sviluppare ruggine in caso di scheggiature, e di opacizzarsi a contatto con detersivi aggressivi; mentre il piatto per il box doccia in resina (Hafro produce e commercializza quello nella foto che segue) è sottile, bello esteticamente avendo la finitura della pietra e potendo scegliere tra diversi colori, ripristinabile anche nel caso in cui si dovesse scheggiare o rigare, ma è soggetto a variazioni leggere di colore, patisce le temperature molto elevate e gli shock termici, è soggetto a macchiarsi facilmente se non trattato in superficie.
Il piatto doccia in ecomalta (resina a base) è bello esteticamente (col suo effetto spatolato), ha un’ottima traspirabilità, è disponibile in diversi colori, ha uno spessore ridotto; unica accortezza: lavatelo solo con acqua e aceto (30%), in quanto patisce l’azione di solventi e acidi concentrati.
I piatti per doccia in Corian (composto per 2/3 da idrossido di alluminio e per 1/3 da resina acrilica) sono belli, sottili, ripristinabili, resistenti a urti, graffi leggeri e macchie superficiali (attenzione invece alle fonti di calore, a cui resiste per poco tempo).
Colori dei box doccia
Anche quando si parla di colori dei box doccia ci si riferisce ai laterali, al piatto o ai profili: a proposito di quest’ultimo, grigio, cemento, antracite, nero, sabbia, moka, cioccolato e verde salvia permettono alla zona dedicata alla cura di sé di non staccarsi più dal resto della stanza da bagno, apparendo isolata.
Ai colori si sommano le sensazioni tattili, a volte con effetto ruvido altre vellutato.
Questi in foto sono i piatti per box doccia colorati della Collezione60 Terre di Cielo di Cielo
Ci sono poi piatti doccia che richiamano i colori e l’estetica del legno, come questi due box doccia effetto legno scovati su Ceramicstore:
Ma quando si parla di colori dei box doccia si allude anche a quelli delle pareti in cristallo, che smette di essere solo trasparente, e nei box doccia Calibe (ancora loro!) diventa verde, blu, grigio, rosa e bronzo
Ci piacciono molto anche i box doccia con vetri decoratipresenti su Archiproducts (collage 1), ma non è detto che chi deve fare i conti con un budget limitato non possa permettersi questa chicca, basterà virare su adesivi per vetri che decorano senza togliere luce: quelli nelle foto 2, di ActeDeco, sono stickers di qualità, semi-permanenti, rimovibili, con una durata fino a 10 anni.
Unica accortezza da rispettare, che le pareti del box doccia, in cristallo o plastica che siano, abbiano una finitura liscia.
E chiudiamo coi profili: cosa ne pensate della proposta del box doccia b&f in nero opaco? Veramente chic!
Alcune delle maggiori firme di box doccia
Ed eccoci giunti ai nomi…
Questo che vedete in foto è il box doccia Arblu Otto, che nelle sue varie conformazioni può arrivare pure a superare gli 800 euro: Arblu è in attività dal 1996, e sii caratterizza per la grande attenzione che pone alla qualità, per il continuo aggiornamento stilistico e di materiali, per il design sempre attuale e per la versatilità nelle soluzioni d’installazione.
Dei box doccia Calibe abbiamo già detto qualcosa, mentre i box doccia di C.S.A. recano tutti nome di donna, come ad esempio:
ALICE 2FB, 2 ante fisse + 2 ante battenti
SARAH FB, 1 anta fissa + 1 anta battente
E ancora i box doccia della C.M.Z., azienda che con il marchio TEMPERLAB produce vetri temperati normali e coatizzati, a norma UNI 12150, che hanno conseguito anche le certificazioni antinfortunio di cui alla norma UNI 12600.
Mai sentito parlare di box doccia pentagonale?
Si tratta di uno dei fiori all’occhiello tra le proposte di box doccia della Duka, che si caratterizzano per materiali pregiati e cura del dettaglio (e che vediamo nella foto tratta dal sito omonimo)
Di seguito continuiamo con un po’ di collage di articoli trovati in rete, che raccolgono i box doccia Disenia, quelli proposti da T.D.A., i box doccia della P.D.P., e l’offerta di Chateau d’Ax in termini di box doccia.
Come non mostrarvi il box doccia della Europa sp, che utilizza la tecnologia di stampa digitale su vetro che permette di stampare, su lastre in vetro temperato, immagini e fotografie in quadricromia, disegni e scritte, ricevute in formato digitale ad alta definizione?
Prezzi dei box doccia: quali sono quelli più economici
Se sul motore di ricerca si digita “box doccia economici” le prime voci che si aprono sono: 1) box doccia Amazon, 2) box doccia Leroy Merlin, 3) box doccia Bricoman: e dunque analizziamo queste proposte che permettono di comprare un box doccia a prezzi abbastanza abbordabili (soprattutto se confrontati con alcuni di quelli visti in precedenza).
Tra le proposte di box doccia più economici su Amazon:
- BOX DOCCIA RETTANGOLARE MODELLO GIADA 70X120 CON APERTURA SCORREVOLE: con profili in alluminio cromato, vetri in cristallo temperato e trasparente da 6 mm, e un prezzo che resta di poco al di sotto dei 200 euro (ma il piatto doccia NON è incluso)
- BOX DOCCIA 70X70 QUADRATO IN CRISTALLO TRASPARENTE DA 4 MM, CON 2 LATI SCORREVOLI: con profili in alluminio con una speciale verniciatura bianca, con chiusura calamitata e un costo che supera di poco i 100 euro.
Per quanto concerne i box doccia proposta da Leroy Merlin, acquistabili online oppure nei negozi fisici, proponiamo:
- BOX DOCCIA SCORREVOLE ELBA 68-78 X 68-78, H 185 CM ACRILICO 2 MM STAMPATO/BIANCO LUCIDO, per il quale si spendono 95 euro
- BOX DOCCIA SCORREVOLE DADO 67.5-69 X 67,5-69, H 185 CM CRISTALLO 5 MM TRASPARENTE/SILVER, al prezzo di 165 euro.
E addirittura con Bricoman abbiamo voluto scegliere box doccia economici che restassero al di sotto dei 100 euro:
- BOX DOCCIA HAWAII (68-79)x(78-89) H185cm VETRO TEMPERATO STAMPATO 3mm PROFILI BIANCHI a 95 euro.
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I nostri consigli in merito al box doccia
E come da nostra abitudine abbiamo deciso di concludere questa lunga disamina sui box doccia con alcuni consigli e dritte utili.
La prima riguarda la pulizia dei box doccia: quando si tratta di scegliere tra finitura lucida o satinata del vetro, al di là dei gusti personali, considerate che la tenuta allo sporco che garantisce la zigrinatura è di gran lunga maggiore rispetto ai vetri lisci e trasparenti, che vanno asciugati ad ogni singola doccia (è vero che esistono dei trattamenti ma non risolvono il problema in modo efficace e vanno comunque rinnovati di frequente).
La seconda dritta si rivolge a quanti hanno qualche problema di spazio in bagno ma non vogliono rinunciare a nulla: si tratta del box doccia con lavatrice integrata Twin di Vismaravetro, un box doccia doppiato con duplice funzionalità. L’ingombro è quello di una vasca da bagno ma con due cabine e due usi. In una nicchia trasparente ad angolo, l’area doccia, nel vano tecnico limitrofo, la zona lavanderia con lo spazio utile per contenere lavatrice e riporre barattoli e biancheria sporca. A scelta: l’ampiezza del box doccia, le aperture delle porte, le finiture (ad esempio i profili in alluminio anodizzato o smaltato).
I vetri fissi in cristallo temperato di sicurezza hanno uno spessore di 8 mm, le porte in cristallo di 6 mm; il divisorio fisso è in cristallo extra-chiaro laccato bianco; la porta del vano tecnico specchiata (esternamente) ha la superficie interna laccata bianca.
Il nostro ultimo consiglio ha attinenza con la questione economica: il box doccia è detraibile?
La riposta è sì, ma solo nel caso di intervento mirato alla ristrutturazione dell’intero bagno (non se piuttosto si tratta della semplice sostituzione di un singolo elemento del bagno): le agevolazioni fiscali 2023 ammontano al 50% della spesa sostenuta, oltre ad un’agevolazione dell’aliquota IVA al 4% per l’acquisto di beni finiti (box doccia inclusi) utilizzati per la costruzione di edifici non di lusso e di fabbricati rurali a destinazione abitativa.
Per notizie dettagliate sull’argomento vi rimando alla risorsa di guidafisco.
Attenzione: grazie alla nuova legge di bilancio, contestualmente ad altri interventi, si può arrivare anche ad una detrazione del 110%.Voglio informazioni e risparmiare grazie alle detrazioni fiscali VANTAGGIOSE