Domande frequenti sull’amianto: quali sono i dubbi più comuni su questo materiale e sui rischi ad esso correlati
Le domande sull’amianto che vengono frequentemente poste sono diverse e riguardano soprattutto la sua origine, la sua tossicità per l’uomo e per l’ambiente, le ragioni per cui viene utilizzato, il luogo in cui è possibile reperirlo e le modalità di smaltimento.
Spesso si tratta di FAQ, ovvero domande che non solo sono frequenti ma che richiedono una risposta breve, chiara ed esaustiva che arrivi dunque in maniera semplice ed immediata a chi si è posto la domanda.
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Indice contenuti
- Che differenza c’è tra amianto ed eternit?
- L’acqua contenuta in serbatoi di amianto o che passa attraverso tubature in amianto è potabile o rischiosa?
- Quanto amianto c’è ancora in Italia?
- Quanto rimane l’amianto nell’aria?
- La lana di vetro contiene amianto?
- Da dove si estrae e da dove si ricava l’amianto?
- Dove si butta l’amianto?
- Esistono alternative più sicure, ecologiche e sostenibili dell’amianto?
- Che differenza c’è tra amianto compatto o friabile?
- Cosa sono i fioccati d’amianto e quanto sono pericolosi?
Che differenza c’è tra amianto ed eternit?
L’amianto è un minerale che appartiene alla famiglia dei silicati di consistenza friabile e con una struttura filamentosa.
L’eternit, che prende il nome dall’azienda produttrice, non è altro che un composto molto compatto costituito dall’insieme di amianto e cemento, e pertanto conosciuto anche come fibro-cemento.
Entrambi i materiali hanno la caratteristica di resistere al calore, alla combustione, alle sollecitazioni meccaniche ed alle aggressioni fisiche.
Il basso costo di questo materiale ha fatto sì che negli anni ‘70 venisse largamente utilizzato soprattutto nel campo dell’edilizia.
A partire dal 1993 ne è stato vietato l’utilizzo perché le sue fibre sottili inalate possono creare gravi danni alla salute.
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L’acqua contenuta in serbatoi di amianto o che passa attraverso tubature in amianto è potabile o rischiosa?
Fino all’Aprile del 1993, quando è entrata in vigore la Legge 257/1992 che vieta l’uso dell’amianto, le tubature degli acquedotti sono state realizzate in eternit.
Con il passare del tempo e con una scarsa manutenzione, le tubature possono andare incontro a piccole lesioni che rilasciano fibre e contaminano l’acqua.
Bevendo l’acqua potabile è pertanto possibile ingerire anche le fibre di amianto che sono causa di danni alla salute e in particolar modo allo stomaco ed al colon.
L’acqua potabile usata per cucinare o per l’igiene personale evapora, e con l’evaporazione si ha una dispersione di fibre nell’ambiente che vengono successivamente inalate con conseguenti problemi a livello polmonare.
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Quanto amianto c’è ancora in Italia?
La legge 257/1992 ha vietato l’uso dell’amianto in Italia ma nonostante ciò non è facile stabilire quanto amianto sia ancora presente sul territorio italiano.
Secondo gli ultimi studi condotti dall’ISPESL, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul lavoro, e dal CNR, ovvero il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in Italia sarebbero presenti ancora 32 milioni di tonnellate di amianto, equivalenti ad un territorio di circa un miliardo di m2 e distribuiti al 2020 in 108 mila siti tra cui scuole ed ospedali.
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Quanto rimane l’amianto nell’aria?
L’amianto è un materiale composto da fibre molto sottili che si disperdono nell’aria e non vengono degradate da altri composti presenti nell’atmosfera.
Per tale ragione le fibre presenti nell’aria possono restarvi anche per decenni.
Una volta sospese nell’aria possono essere trasportate dal vento e percorrere lunghe distanze.
In passato la concentrazione di fibre era molto elevata soprattutto in prossimità delle miniere e delle industrie che usavano questo materiale, dove era possibile trovare una concentrazione pari a 2.000 fibre al m2.
Oggi la concentrazione è notevolmente diminuita e valori più alti possono essere rilevati in prossimità delle discariche o di edifici contenenti ancora prodotti a base di amianto.
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La lana di vetro contiene amianto?
A partire dalla fine degli anni ‘80 si è tentato di sostituire l’amianto con altre fibre minerali vetrose, meglio conosciute come lana di vetro.
Si tratta di una fibra artificiale utilizzata sia per l’isolamento acustico che per il rinforzo di materiale plastico.
La lana di vetro si ottiene dalla fusione di vetro con sabbia, minerali rocciosi e bakelite che è una resina che serve per legare i vari composti.
La lana di vetro non contiene amianto e per questa ragione può essere utilizzata nell’edilizia e smaltita senza alcun pericolo nelle comuni discariche.
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Da dove si estrae e da dove si ricava l’amianto?
L’amianto è un minerale che si estrae dalla roccia e fa parte del gruppo degli inosilicati e dei fillosilicati.
Per poter diventare amianto è necessario che i minerali che lo costituiscono siano sottoposti a vari processi di lavorazione a bassa pressione ed a bassa temperatura.
Una volta estratto dalla roccia madre, il minerale viene infatti macinato ed arricchito nelle cosiddette miniere a cielo aperto.
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Dove si butta l’amianto?
Per lo smaltimento dell’amianto non è possibile il fai da te ma è necessario contattare un’impresa di bonifica che si occupi espressamente dello smaltimento dell’amianto, così come previsto dall’articolo 212 del D.lgs. 152 del 2016.
La bonifica dell’amianto prevede la rimozione, l’incapsulamento e il confinamento.
L’amianto rimosso viene trasportato in una discarica autorizzata dalla quale sarà poi trasferito in una seconda discarica che provvederà al sotterramento in appositi siti autorizzati dalla legge.
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Esistono alternative più sicure, ecologiche e sostenibili dell’amianto?
Un’alternativa all’utilizzo dell’amianto è il fibrocemento ecologico che non deve essere confuso con l’eternit che come abbiamo visto è invece costituito da una miscela di amianto e cemento.
Il fibrocemento ecologico è un materiale costituito da acqua, cemento, cellulosa e fibre di origine naturale che non sono nocive per la salute; si tratta di un prodotto leggero, con una buona efficienza energetica e resistente alla trazione e all’azione dei raggi UV e degli agenti atmosferici.
Il fibrocemento ecologico è costituito da 6 strati di cemento e fibre naturali che vengono sovrapposti e compressi.
Viene largamente utilizzato nel campo dell’edilizia ma anche per i serbatoi e le tubature.
Trattandosi di un materiale ecologico può essere smaltito in discarica e in alcuni casi, se necessario, può anche essere riciclato.
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Che differenza c’è tra amianto compatto o friabile?
La differenza tra amianto friabile e compatto consiste nel fatto che l’amianto friabile è costituito da fibre libere o debolmente legate tra loro, mentre il compatto ha una matrice stabile e le fibre sono fortemente legate tra loro.
Mentre l’amianto friabile può essere facilmente ridotto in polvere, quello compatto può essere sbriciolato solamente con l’utilizzo di attrezzi meccanici, col risultato che l’amianto compatto risulta più sicuro per la salute in quanto il rischio che le fibre si disperdano nell’atmosfera sono minori.
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Cosa sono i fioccati d’amianto e quanto sono pericolosi?
I fioccati di amianto sono un tipo di amianto costituito dall’unione di amianto con cemento.
Si tratta di una tipologia di amianto molto pericolosa perché le fibre non sono saldamente legate tra loro perché anche una semplice pressione può determinare lo sgretolamento.
Ciò significa liberazione delle fibre sottili nell’aria, con rischio di inalazione e quindi danni alla salute dell’uomo.
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