Incapsulamento amianto: scopri questa tecnica nel dettaglio e trova l’azienda migliore per questa tipologia di intervento
Le fibre di amianto sono ormai da lungo tempo note per essere estremamente pericolose per la salute, poiché riuscendo a suddividersi per la loro lunghezza vanno a formare fibrille via via più piccole e volatili, che si disperdono nell’ambiente con estrema facilità.
Ecco perché è necessario intervenire con la rimozione di tutti quei manufatti che in un modo o nell’altro contengono amianto, che è però un’operazione da eseguire in maniera scrupolosa e professionale seguendo anche i dettami della legge in materia.
Vediamo dunque cos’è l’incapsulamento dell’amianto: come avviene, quali sono i pro, i contro, i rischi e qual è la normativa attualmente in vigore per questa tipologia di bonifica.
- Cosa si intende per incapsulamento amianto
- Come si procede con l’incapsulamento
- Quali sono le fasi dell’incapsulamento dell’amianto
- Cosa dice la normativa vigente
- Vantaggi e svantaggi dell’incapsulamento
- Rischi in caso di incendio
- Incapsulamento amianto: domande frequenti
Indice contenuti
Cosa si intende per incapsulamento amianto
Esistono diverse tecniche di bonifica e l’impiego dell’una piuttosto che dell’altra dipende dallo stato di conservazione del manufatto in amianto; per matrici compatte di materiali in amianto e cemento amianto si predilige, per esempio, proprio l’incapsulamento.
Sebbene la rimozione dell’amianto con smaltimento in discarica rappresenti l’unica tecnica di bonifica in grado di ridurre a zero il rischio amianto, l’incapsulamento abbatte la capacità di dispersione delle fibre, specialmente se utilizzato contemporaneamente al confinamento.
Inoltre, rappresenta la tecnica più semplice ed economica.
Tuttavia la tecnica dell’incapsulamento non azzera il rischio di ammalarsi, anzi, restano necessarie la manutenzione ed eventualmente la ripetizione del trattamento.
Quindi il rischio di esposizione è soggetto a queste variabili, nonché ad eventuali incidenti che possono coinvolgere la superficie trattata, come nel caso di un terremoto o di un incendio.
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Come si procede con l’incapsulamento
Per incapsulare una superficie in amianto, questa viene cosparsa con un liquido aggrappante, che va a ricoprire interamente la superficie e crea una sorta di capsula, che impedisce alle fibre di disperdersi.
Il problema insorge poichè col tempo il liquido perde le sue capacità e l’aerodispersione delle fibre potrebbe tornare ad essere un problema.
Per questo non solo è necessario che l’incapsulamento venga eseguito da ditte specializzate, che sono obbligate a rilasciare l’attestazione di conformità del prodotto incapsulante e dell’esecuzione dei lavori, ma anche che periodicamente vengano effettuati controlli e manutenzione, secondo un piano specifico, la cui reale effettuazione spetta ad un Responsabile nominato dal proprietario del manufatto bonificato.
Quali sono le fasi dell’incapsulamento dell’amianto
L’incapsulamento dei materiali in amianto si suddivide in 4 fasi:
- Stesura di un primer penetrante fissativo con resine sintetiche a base d’acqua: la sua principale funzione è quella di penetrare in profondità creando una superficie aggrappante;
- Stesura di un primer penetrante consolidante a base d’acqua: penetrando in profondità consolida la matrice cementizia in cui sono inglobate le fibre di amianto;
- Stesura di una guaina liquida elastomerica impermeabilizzante, a base di polimeri acrilici, che creano un rivestimento impermeabile;
- Secondo passaggio di guaina;
Spesso la procedura di incapsulamento si conclude isolando la zona dal resto dell’edificio.
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Cosa dice la normativa vigente
Risale al 1992, con la legge del 27 marzo n. 257, il divieto dell’utilizzo dell’amianto e l’avvio del suo smaltimento controllato, in attuazione di specifiche direttive comunitarie anche a seguito dei numerosi studi condotti in merito alla sua pericolosità.
La legge, nello specifico, impedisce l’estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto.
In seguito alla succitata legge sono stati emanati numerosi provvedimenti volti, tra l’altro, a definire le modalità di:
- Predisposizione dei “piani regionali amianto”;
- Valutazione del rischio amianto;
- Gestione dei manufatti contenenti amianto;
- Intervento per la bonifica;
Il 23 marzo 2001 con la legge n. 93 sono stati destinati 22 miliardi di lire per il triennio 2000-2002 per la realizzazione della mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale, e per la conseguente bonifica urgente.
Tuttavia, ad oggi, tale mappatura risulta incompleta in quanto “le regioni hanno utilizzato nella raccolta dei dati criteri non omogenei” e “moltissime aree di impianto particolarmente rilevanti in termini di necessità di intervento non rientrano tra i dati censiti”.
Nel Marzo 2013, infatti, il Governo ha approvato il Piano Nazionale Amianto, ma si sono susseguite poi negli anni a venire altre disposizioni finalizzate all’incentivazione degli interventi di bonifica dall’amianto.
Una delle ultime a livello cronologico è la Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021, nel quale si raccomanda la Commissione di avviare una serie di iniziative volte in primis alla protezione dei lavoratori dall’esposizione all’amianto.
Al di là di questo quadro vasto e frammentato, resta che la normativa vigente prevede che sia obbligatoria la bonifica solo nel caso in cui il sito sia contaminato con amianto friabile.
Nel caso invece di amianto compatto, che è quindi inserito in una matrice che non rilascia fibre nell’aria, attualmente non vi è obbligo di bonifica.
Ricordiamo però che in questi casi sussiste la possibilità di danni alla superficie con conseguente rilascio di fibre nell’ambiente, perciò anche se la bonifica non è obbligatoria, la rimozione rimane l’unico modo per scongiurare realmente il rischio di ammalarsi a causa dell’esposizione.
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Vantaggi e svantaggi dell’incapsulamento
L’incapsulamento dei materiali contenenti amianto comporta vantaggi e svantaggi, alcuni dei quali già citati.
Tra i vantaggi:
- Economicità;
- Minor impatto ambientale rispetto alla rimozione perchè non vi sono rischi di eventuali rilasci di fibre durante rimozione e smaltimento;
- Minor rischio di esposizione alle fibre per gli operatori che eseguono l’intervento;
- Assenza di rifiuti speciali pericolosi
Tra gli svantaggi figurano invece:
- La rimozione dal loco potrebbe essere solo rinviata nel tempo;
- La necessità di un programma di controllo e manutenzione costante;
- La possibilità di dover ripetere l’incapsulamento col passare del tempo;
- L’evenienza che le proprietà termiche, anti-acustiche e antincendio del sito risultino ridotte.
Rischi in caso di incendio
Come anticipato, è un dato di fatto che l’amianto abbia un impatto estremamente negativo sulla salute umana, causando danni non solo gravissimi ma persino irreversibili.
Nel corso degli anni, è stata dimostrata una correlazione notevole fra l’esposizione e la probabilità di sviluppare malattie tumorali come l’asbestosi, il cancro polmonare, il mesotelioma.
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Ulteriori studi hanno inoltre evidenziato come la loro diffusione sia ancor più marcata in alcune categorie di lavoratori particolarmente esposte a questo materiale.
Tra questi, figurano:
- Minatori;
- Coibentatori;
- Produttori di manufatti in amianto;
- Addetti alla manutenzione di treni e navi, spesso coibentati con amianto
- Addetti alla bonifica dell’amianto
Ad aggravare ancor di più il quadro c’è stata la scoperta che le conseguenze nefaste possono essere indotte anche da esposizioni di breve durata e di bassa intensità, e si possano manifestare addirittura dopo decenni dall’esposizione.
La fibra che si sprigiona riesce a superare la protezione delle prime vie aeree di respirazione, fissandosi nei polmoni e nella pleura, scatenando patologie incurabili, ma ad essere colpite soprattutto da esposizioni prolungate sono anche le vie gastrointestinali e la laringe.
Insomma, i rischi per la salute sono davvero notevoli, ecco perché i processi di bonifica e rimozione sono assolutamente indispensabili e non più procrastinabili, ma soprattutto perché sono di esclusiva competenza di personale qualificato.
Prima di intervenire è fondamentale rivolgersi ad un tecnico che si occupi di fare un’attenta valutazione basata su parametri prestabiliti ed eventualmente anche ad organismi ufficiali, come l’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, anche per assicurarsi assistenza medica e legale qualora si sia stati esposti.
Costo Ristrutturazione Casa si avvale solo di manodopera formata e dedicata a questo delicatissimo compito, di modo che si possa poi procedere al rifacimento della superficie in tutta sicurezza.
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Incapsulamento amianto: domande frequenti
1) Quanto dura l’incapsulamento dell’amianto?
Il processo di incapsulamento dell’amianto è una soluzione senza dubbio più semplice rispetto alla rimozione totale, ma temporanea. La frequenza dell’intervento dipenderà moltissimo dal tipo di materiali utilizzati, ma si parla comunque di una durata media dai venti ai trent’anni.
2) Quanto costa incapsulare l’eternit?
Tra rimozione, confinamento ed incapsulamento, quest’ultima rappresenta la soluzione più economica. Se per la rimozione i costi sono variabili ma tendenzialmente alti, per il confinamento la media va dai 25 ai 30€ al m², e queste cifre scendono tra i 15 ed i 20€ al m² per l’incapsulamento.
3) Che cos’è la vernice incapsulante per l’eternit?
La vernice incapsulante per amianto è una sostanza che, versata sui manufatti di questo materiale, consente di inglobarne letteralmente le fibre, formando uno strato di rivestimento che ne previene la dispersione; è inoltre molto resistente a sollecitazioni, urti, trazioni ed agenti atmosferici.
4) Incapsulamento amianto fai da te: è possibile?
È possibile per il privato cittadino procedere con l’incapsulamento di manufatti in amianto, ma è necessario essere consci dei rischi che si corrono. Se l’incapsulamento non è svolto alla perfezione infatti, il rischio che l’operazione si riveli inutile se non addirittura pericolosa è altissimo.
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