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La ristrutturazione del tetto di casa
Il tetto di casa: a cosa serve, com’è composto, come va ristrutturato, e quanto costa farlo
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Insomma, il tetto, a prescindere dalla sua tipologia, è un elemento strutturale indispensabile per ogni abitazione, che serve a:
- Riparare dalle intemperie;
- Isolare, prevenendo dispersioni termiche e fuoriuscite di calore, che permettono di ridurre i consumi energetici anche del 45%;
- Ventilare, smaltendo il calore accumulato sotto le tegole, tenendo asciutto il sottotegola e ottenendo lo scioglimento controllato della neve;
- Impermeabilizzare, riducendo le infiltrazioni e scongiurando la formazione di muffe e/o di cattivi odori.
Ci pare dunque opportuno capire quali sono le parti costitutive di un tetto, e come intervenire nel caso in cui una o più di queste necessitino di un rifacimento.
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Indice contenuti
- Gli elementi costitutivi di un tetto
- Coperture: tecnologie a confronto
- Le diverse tipologie di tegole
- Quanto incidono le tegole sul costo di rifacimento di un tetto
- Non solo tegole e coppi
- Rifacimento del tetto step by step (e relativi costi)
- I tetti piu’ iconici del mondo
- Preventivo per la ristrutturazione di un tetto
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Gli elementi costitutivi di un tetto
Analizziamo la foto qui sopra per comprendere nello specifico gli elementi che nel loro insieme costituiscono un tetto:
- Il colmo è una retta orizzontale di massima quota, che si ottiene come intersezione tra due falde inclinate della copertura. Ne esistono tipologie differenti: COLMO CORRENTE, che raccorda i piani di falda, in particolare le linee orizzontali e inclinate di displuvio; COLMO DOPPIA CORONA, invertendo il sormonto del colmo corrente, permette di utilizzare lo stesso finale a sinistra e a destra della linea di colmo; FINALE, che chiude e rifinisce la linea di colmo; 2-3-4 VIE, che raccordano le linee di displuvio dove si intersecano le falde;
- La guaina: è l’elemento che consente l’impermeabilizzazione ed impedisce infiltrazioni d’acqua e ristagni; può essere di origine sintetica (si tratta di membrane bituminose, molto efficaci e versatili) o naturale (fogli di carta impermeabile che opportunamente trattati sono in grado di opporsi al passaggio dei liquidi);
- Il listello: permette a seconda della tipologia di ancorare e/o di ventilare; esistono infatti 1) listelli universali per il montaggio di coppi, tegole e accessori, applicabile su falda, linea di gronda, linea di colmo, compluvi e displuvi, su tetti in laterocemento, tetti in legno, lastre ondulate e pannelli isolanti, 2) listelli angolari di ancoraggio tegole su tetti in laterocemento o legno, che ne impediscono lo scivolamento anche in presenza di forte pendenza, 3) listelli di arresto e ventilazione coppi e tegole, applicabili su falda, compluvi e displuvi, su tetti in laterocemento e tetti in legno, che garantiscono la ventilazionesottocoppo o sottotegola e ancorano gli elementi
- Pannello in lana di roccia: l’isolamento termico e acustico di una copertura ad alte prestazioni è realizzabile mediante questi pannelli ad alta densitàche possono essere applicati o all’estradosso o all’intradosso delle coperture stesse
- Freno vapore: per evitare la penetrazione di umidità negli elementi costruttivi, la barriera vapore deve impedire qualsiasi diffusione all’interno del pacchetto di copertura. Le membrane freno vapore si distinguono in base al valore sd (spessore equivalente d’aria): le barriere vapore hanno un valore sd pari a >1500m, le membrane freno vapore un valore sd da ca.4 m fino a 100 m e oltre; la scelta dipende dai materiali scelti in stratigrafia
- La linea di gronda: è la linea determinata dall’intersezione dell’intradosso della falda del tetto con il fronte dell’edificio
- Griglia fermapesseri: elemento a “pettine” adattabile al profilo delle tegole del tetto; utilizzato per il passaggio d’aria nella camera di ventilazione alla base della falda e contro l’intrusione d’insetti, roditori e/o piccoli volatili nel sotto coppo e tegola; è realizzato generalmente in PP (polipropilene), lamiera zincata preverniciata o rame
- Elementi in laterizio: particolarmente indicati per proteggere dagli agenti atmosferici i tetti a falde inclinate, in Italia se ne producono di due categorie, le “tegole curve” (o coppi) e le “tegole piane”, che assumono varie denominazioni a seconda della loro conformazione (marsigliese, portoghese, romana, etc.)
- I laterizi per coperture sono particolarmente indicati per proteggere dagli agenti atmosferici i tetti a falde inclinate. In Italia se ne producono di due categorie: le “tegole curve” (o coppi) e le “tegole piane“, che prendono varie denominazioni a secondo della loro conformazione: marsigliese, portoghese, romana (o embrice), olandese. La ricerca aziendale ha portato allo sviluppo di elementi innovativi dando vita a nuove tipologie come la cosiddetta tegola-coppo, la tegola con doppio canale di coperta, quelle di “grandi dimensioni”, ecc.
- Aeratore: nei tetti e falde con inclinazione da 15° al verticale, servono all’aerazione delle intercapedini, e trovano impiego su tutti quei tetti realizzati con tegole bituminose e membrane di bitume modificato, nonché su tetti realizzati in lastre di fibrocemento, di ardesia, ceramiche e lamiere.
Coperture: tecnologie a confronto
Le spese per la ristrutturazione di un tetto dipendono anche dal funzionamento della copertura, laddove sono quattro i tipi di coperture adottabili:
- Non isolata e non ventilata: priva di elementi termoisolanti o strato di ventilazione, è utilizzata in casi limitati in cui non è richiesto un isolamento termico del sistema (come ad esempio le coperture degli edifici agricoli)
- Non isolata ventilata: se non è previsto strato isolante ce n’è comunque uno di ventilazione che riduce gli effetti del riscaldamento dovuto all’irraggiamento solare estivo
- Isolata ma non ventilata (tetto caldo): è l’inverso del precedente, per cui è composto da: elemento portante o supporto di copertura (calcestruzzo gettato in opera o misto laterocemento, pannelli in cls prefabbricati, pannelli in legno, lamiere metalliche ecc); barriera al vapore; isolamento termico; manto impermeabile; opere accessorie
- Isolata e ventilata (tetto freddo): ha una composizione simile a quella del tetto caldo ma nella stratigrafia viene inserito uno spazio di ventilazione, che separa gli strati, interposto tra isolamento e sovracopertura.
Dunque un tetto ventilato prevedere, dall’interno verso l’esterno:
- struttura
- strato di tenuta al vapore (opzionale)
- elemento termoisolante
- strato di ventilazione (si ottiene mediante realizzazione di una intercapedine fra gli elementi di copertura e lo strato sottostante, di 550 cmq nettiper ogni metro di larghezza della falda, o comunque di uno spessore tale da assicurare una sezione libera di almeno 200 cmq per metro di larghezza di falda)
- manto di copertura, con previste aperture di areazione in corrispondenza del colmo e della gronda.
Il corretto dimensionamento dello strato di ventilazione risulta essenziale per il buon funzionamento del sistema.
Dunque, in un tetto freddo la ventilazione espelle il vapore acqueo prodotto nell’abitazione, prevenendo in questo modo fenomeni di condensa, per mezzo di “moti convettivi ascensionali”, che sottraggono gran parte del calore che altrimenti si trasmetterebbe agli strati sottostanti.
Per far sì che si attivi tale meccanismo, l’aria esterna deve entrare nell’intercapedine a livello di gronda e deve uscire dal colmo attraverso un elemento di sfiato.
In sostanza, le coperture ventilate migliorano il comfort termico del sottotetto, sia in edifici di nuova costruzione, sia in occasione di una ristrutturazione (come nel caso in cui si decida di trasformarlo in mansarda), attraverso l’applicazione di pannelli al di sotto del tetto a falda che permettano la formazione di una intercapedine di aria dello stesso spessore lungo tutta la falda.
La posa dei pannelli viene effettuata dalla gronda verso il colmo; lo sfrido del pannello terminale di ogni fila viene usato per iniziare la fila successiva, così da ottenere giunti sfalsati e ridurre al minimo la percentuale di sfrido.
Le diverse tipologie di tegole
Visto che sono stati uno degli ultimi elementi analizzati, ci soffermiamo più nello specifico sulla tipologia di tegole disponibili, e sulle loro caratteristiche:
- Tegole canadesi: adatte soprattutto in montagna, dove i tetti hanno una forte pendenza per evitare che si accumuli neve e resistere meglio alle raffiche di vento; disponibili in varie colorazioni, dall’argilla al verde natura, al rosso, al viola; e
- Tegola (o coppo) portoghese: realizzata in laterizio, presenta un andamento asimmetrico in quanto combina una parte convessa e una piana affiancate
- Tegole in ardesia, realizzate dalla lavorazione di una pietra molto pregiata, di colore grigio scuro, che subisce un processo di levigazione molto delicato, che le conferiscono caratteristiche di eleganza, liscezza, tondeggiatura dei bordi, buona resistenza agli sbalzi termici, mantenimento della temperatura interna
- Tegole coibentate: si tratta in realtà di pannelli coibentati che riproducono la forma della tegola o del coppo
- Tegole anticate: nate per soddisfare le esigenze di ristrutturazione dei tetti in costruzioni che sorgono in centri storici o in luoghi di interesse architettonico Tegole in pvc: scegliendo prodotti di ultima generazione ci si assicura una tegola ecologica e riciclabile (che non contiene nessun tipo di sostanza tossica), esteticamente identica alla tegola in terracotta, con caratteristiche di durabilità (nel colore, nella resistenza all’urto, nelle variazioni di temperatura) che la rendono praticamente indistruttibile
- Tegole in cotto: di alta qualità, resistenti al tempo, con un primato imbattibile in fatto di prestazioni
- Tegole bituminose: destinate alla realizzazione di coperture leggere di edifici residenziali e commerciali di nuova realizzazione o in rifacimento, con supporti a base di cemento o tavolati continui in legno. Data l’estrema facilità di applicazione sono consigliate per la copertura di casette, tettoie, pergolati in legno, ecc.
- Tegole fotovoltaiche: svolgono la duplice funzione di coprire e impermeabilizzare l’abitazione e di trasformare l’irradiazione solare in energia elettrica
Quanto incidono le tegole sul costo di rifacimento di un tetto
Di seguito una schematizzazione dei costi delle tegole che chiaramente incideranno sul preventivo totale per il rifacimento del tetto di casa (senza per questo esaurirlo, giacché si tratta di uno solo dei numerosi elementi che comprendo la struttura di un tetto):
Tegole in plastica | le più economiche coi loro 15 euro al metro quadrato |
Tegole in PVC | circa 22 euro al metro quadro |
Tegole canadesi | costo approssimativo di 10 euro al metro quadro |
Tegola portoghese | una confezione di circa 224 pezzi dalle dimensioni di 25x 40 cm, che servono per ricoprire pressappoco 16 mq, costa tra i 70 e i 100 euro |
Tegola coibentata | il costo varia in relazione ai materiali adoperati, allo spessore della lamiera e dell’isolante, all’azienda produttrice, ma si aggira sui 25 euro a metro quadro |
Tegole in pietra naturale (ardesia, lose, piode, beole, chianche) | 20€ – 40€ al mq |
Tegole anticate | il prezzo si aggira tra i 90 centesimi e un euro a pezzo |
Tegole in cotto o laterizio | 10€ – 20€ al mq |
Tegole bituminose (pacco da 3MQ) | 24 euro |
Tegole romane (in ceramica) | 3 euro al pezzo |
Tegole smaltate (lucidate, rese impermeabili e colorate) | 2,50 euro cadauna |
Pannello di tegole in vetroresina | un metro quadro costa circa 85 euro |
Tegole fotovoltaiche | Il costo dipende da rendimento, dimensioni, forma e materiale, e oscilla tra 40 e 100 euro (ipotizzando che per realizzare la copertura di un tetto occorrono circa 500 tegole, il totale va da 20 a 50 mila euro (esclusa la posa in opera) |
Non solo tegole e coppi
Le tegole anticate sono state realizzate per rispondere a specifiche esigenze estetiche, come quando la struttura è ancora integra e funzionale e a necessitare di un rifacimento è solo la copertura (e talvolta nemmeno integralmente, visto che ci potrebbe essere la compromissione soltanto di alcuni coppi e non di tutti): esse servono a “celare” la sostituzione.
Tuttavia, non è detto che la copertura di un tetto debba essere necessariamente costituita da tegole, potendosi invece adoperare pannelli che consentono la realizzazione di soffittature nell’edilizia leggera: composti esternamente da materiali molteplici (acciaio al carbonio rivestito da uno strato di zinco; alluminio; rame; acciaio inox), internamente da alluminio centesimale goffrato e cartonfeltro bitumato, e centralmente da schiuma poliuretanica, lana di roccia o sughero (strato isolante).
Adottare questi materiali significa rifare un tetto isolato, termicamente e acusticamente, resistente e durevole nel tempo, e dalle prestazioni meccaniche ragguardevoli.
Qual è l’impatto di questi materiali sul budget per ristrutturare una copertura? Eccolo:
Pannelli coibentati ondulati in metallo e isolante in poliuretano | da 10€ a 27€ al mq |
Pannelli coibentati ondulati in metallo e isolante in lana di roccia | da 15€ a 45€ al mq |
Pannelli coibentati in finto coppo | da 18€ a 45€ al mq |
Pannelli coibentati in finto coppo con interno effetto legno | da 20€ a 75€ al mq |
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Rifacimento del tetto step by step (e relativi costi)
Ecco le diverse fasi nelle quali si articola la ristrutturazione di un tetto:
- Smantellamento del vecchio tetto, tramite asportazione delle tegole, delle travi dei pluviali o dei coppi
- Sistemazione di travette o travi
- Impermeabilizzazione
- Isolamento termico
- Ventilazione
- Montaggio nuove grondaie
- Posa in opera delle tegole o dei coppi.
Proviamo a capire nel dettaglio a quanto ammontano i costi per coprire gli interventi di rifacimento dei tetti:
Rimozione di manto di copertura (tegole tetto con listelli di legno) | 23 €/mq |
Realizzazione di guaina impermeabile bituminosa in poliestere dello spessore di 4 mm posata sulla soletta inclinata del tetto in doppio strato incrociato | 26 €/mq |
Fornitura e posa in opera di pannelli di lana di roccia su pavimento | 2,51 €/mq |
Fornitura e posa in opera di nuovo manto di copertura (tegole con listelli di legno) | 31 €/mq |
Ripristino della copertura del tetto e montaggio delle grondaie | 150-180 €/mq |
A queste cifre vanno aggiunte quelle di macchinari e attrezzature (ad esempio il noleggio di un ponteggio richiede 15 €/mq, mentre quello di un argano 43 € al giorno), oltre ad una serie di spese aggiuntive ma inderogabili, come la rimozione di eventuali materiali nocivi (eternit in primis, che richiede l’intervento di ditte specializzate e spese che variano a seconda della procedura che si vuole utilizzare e dall’area da smaltire, e che grosso modo vanno da 20/25 € per la rimozione da una superficie di 50 mᒾ a 8/12 € per aree di 500 mᒾ, da 15/25 € per l’incapsulamento a 25/33 € per il confinamento).
Non dimentichiamoci comunque delle detrazioni fiscali 2023 che possono far risparmiare fino al 50% della spesa totale con un tetto massimo di 96.000€.
Per notizie dettagliate sull’argomento vi rimando alla risorsa di guidafisco.
Attenzione: grazie alla nuova legge di bilancio, contestualmente ad altri interventi, si può arrivare anche ad una detrazione del 110%.Voglio informazioni e risparmiare grazie alle detrazioni fiscali VANTAGGIOSE
I tetti più iconici del mondo
E chiudiamo con una carrellata di foto di tetti sparsi per il mondo, che riescono a dare carattere alle città in cui si trovano, tanto da diventarne in taluni casi un tratto distintivo…
Foto 1: Da Firenze a Cortona, da Lucca a San Gimignano, le tegole in cotto che arrossano i centri storici delle città toscane, tipici “coppi” ricurvi sono un’icona mondiale, tanto che sui tetti di Siena, particolarmente ben conservati è stato filmato anche un inseguimento di 007 in Quantum of Solace, del 2008, sulle case dei vicoli intorno a Piazza del Campo, durante il Palio.
Foto 2: Da La Spezia in su il cotto lascia sempre più spesso posto all’ardesia ligure, o pietra di Lavagna, che nasce nera e si fa più chiara con la lunga esposizione all’esterno. La migliore viene dalla valle di Fontanabuona, nell’entroterra di Rapallo. Particolarmente impressionante l’effetto sui tetti di Genova in forte pendenza verso il centro storico e il mare sullo sfondo. Levigati dal tempo, i tetti genovesi, secondo i locali cambierebbero leggermente col clima, riflettendo il cielo.
Foto 3: Patrimonio mondiale Unesco, la città vecchia di Dubrovnik deve molto della sua atmosfera al contrasto tra i suoi tetti rossi, ideati da architetti italiani e parzialmente ricostruiti dopo l’ultima guerra e il blu del mare.
Foto 4: Cambia la pendenza per non lasciare accumulare la neve, si inspessiscono, a causa del clima, i comignoli, Ecco i tetti del centro storico di Graz, Austria, dichiarato patrimonio universale Unesco nel 2001.
Foto 5: Protetti (fino al 2012) i tipici tetti alpini delle vecchie case valdostane, il cui colore grigio è dovuto all’utilizzo della Losa, larga lastra di pietra di origine celtica visibile sulle Alpi e nei villaggi francesi del nord.
Foto 6: Tetti multicolore nel centro di Reykiavik.
Foto 7: A scala, tondeggianti o spioventi, il profilo dei tetti di Amsterdam è variegato per colori e forme, ma accomunato da una trave che sporge dalla facciata, appena sotto il vertice del tetto che serve, ancora oggi, a reggere gancio e carrucola per issare carichi e mobili durante il trasloco, visto che le scale interne sono troppo strette e ripide.
Foto 8: Verdi i tetti di Dublino, per la maggior parte costruiti in una lega di rame, che con il passare dei decenni (se non dei secoli) diventa di questo colore a causa del processo di ossidazione.
A rendere apprezzabili questi tetti è chiaramente la visione d’insieme, che è la stessa che deve avere sempre presente chi si occupa della ristrutturazione o rifacimento del tetto.
È chiaramente opportuno che si tratti di esperti del settore che si occupino di tutte le fasi del processo, dalla progettazione all’esecuzione e soprattutto delle garanzie e certificazioni sui materiali che assicurano sull’affidabilità del progetto.
Preventivo per la ristrutturazione di un tetto
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