Prima di effettuare la bonifica la legge prevede un’analisi dettagliata delle condizioni del manufatto: ecco cosa c’è da sapere.
La presenza dell’amianto negli edifici, nei quali si trova spesso come materiale utilizzato per la costruzione, può rappresentare un grave pericolo per la salute.
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Per questo motivo in Italia l’utilizzo dell’amianto è bandito da trent’anni e negli anni successivi al divieto del suo utilizzo, che comprende anche un divieto di estrazione e di commercializzazione, si è reso necessario intervenire con la bonifica dei siti nei quali l’amianto è ancora presente.
Per questo motivo prima della bonifica vera e propria è necessario predisporre la relativa perizia necessaria per comprendere se e come intervenire per mettere in sicurezza il sito.
Scopriamo come si effettua una perizia per la valutazione della bonifica dell’amianto, cosa dice la legge a chi rivolgersi.
- Cosa dice la normativa riguardo allo smaltimento dell’amianto, quando è obbligatorio smaltirlo e quando no
- Cosa si intende con perizia per l’amianto, come viene eseguita e cosa viene valutato
- A chi rivolgersi per l’analisi per verificare la presenza di amianto
- Documenti che vengono consegnati dopo la perizia
- A cosa servono i documenti che vengono poi consegnati
- Per quali altre sostanze nocive può essere redatta la perizia
Indice contenuti
Cosa dice la normativa riguardo allo smaltimento dell’amianto, quando è obbligatorio smaltirlo e quando no
L’iter normativo che ha portato alla messa al bando dell’amianto è particolarmente articolato e inizia già nel 1986, quando il Ministero della Sanità emanò un’ordinanza che limitava l’utilizzo e la commercializzazione di una varietà di asbesto.
Tuttavia la norma cardine che segnò uno spartiacque nella gestione di questo materiale fu la Legge 257 del 1992 che impose il divieto di utilizzo dell’amianto.
All’articolo 1 di questa legge è infatti espresso chiaramente come sono vietate “l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto”, ma anche di prodotti contenenti questa pericolosa sostanza.
Oltre al divieto, la Legge 257/1992 introdusse delle misure di sostegno per i lavoratori e le aziende coinvolte nella produzione dell’amianto e stabilì la bonifica dei siti pericolosi.
Le linee guida operative furono stabilite dai decreti attuativi successivamente pubblicati, a partire dal Decreto Ministeriale del 06/09/1994 che definì i metodi da seguire per la rimozione dell’amianto, che sono:
- Rimozione
- Incapsulamento
- Confinamento
È questo decreto che indica gli elementi su cui effettuare la valutazione della bonifica dell’amianto durante la perizia, poiché la gestione dell’amianto e l’intervento da effettuare dipendono essenzialmente dalle condizioni del manufatto, che si possono distinguere in tre tipologie:
- Materiali integri non sono suscettibili al danneggiamento come nel caso dell’amianto compatto o di quei manufatti non raggiungibili né dalle persone né dagli agenti atmosferici;
- Materiali integri suscettibili al danneggiamento come quelli esposti a pioggia, vento e altri agenti atmosferici e quindi più inclini a decomposizione;
- Materiali danneggiati che presentano schegge, rotture e segni di deterioramento generale.
Cosa si intende con perizia per l’amianto, come viene eseguita e cosa viene valutato
La perizia per la valutazione della bonifica dell’amianto, quindi, si concentra sul comprendere il livello di degrado di quel manufatto, il numero di tecnici necessari per effettuare l’intervento, il tipo di intervento stesso che si rende necessario, le dimensioni espresse in metri quadri dei materiali da rimuovere o sostituire e le informazioni sulla messa in sicurezza dello stabile, indicando le aree di lavoro a maggior rischio ed i percorsi maggiormente esposti.
Un esempio di Perizia asseverata è quella pubblicata sul sito dell’INAIL nella quale sono indicati i contenuti minimi richiesti e che va allegata ai progetti di bonifica dei Materiali Contenenti Amianto, abbreviati in MCA.
A chi rivolgersi per l’analisi per verificare la presenza di amianto
Lo svolgimento della perizia per l’analisi della bonifica dell’amianto da eseguire va affidata esclusivamente a ditte autorizzate, ovvero quelle iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, in quanto in possesso dei requisiti previste dalla legge.
Queste aziende hanno l’obbligo di redigere e presentare un piano di lavoro nel quale indicare i manufatti su cui intervenire e con quali procedure, specificando le attrezzature necessarie e il personale necessario per completare il lavoro.
Per gli interventi di confinamento e incapsulamento è obbligatorio presentare una notifica nella quale riportare i dati essenziali relativi agli interventi.
È necessario poi sottolineare come a determinare il prezzo della bonifica concorrano diversi fattori: il primo riguarda innanzitutto la grandezza del manufatto su cui lavorare, che incide anche sulla quantità di amianto che va rimosso o smaltito.
Nel caso di isolamento o incapsulamento, invece, incidono i lavori necessari per mettere in sicurezza quel componente.
Bisogna poi considerare il costo legato al numero di professionisti che deve intervenire, i costi di trasporto verso la discarica adibita e tutte le eventuali impalcature, attrezzature e mezzi necessari per portare a termine il lavoro.
Mediamente per un manufatto di 200mq il prezzo per lo smaltimento si aggira intorno ai 12 € al metro quadro, mentre per costruzioni da 500mq il prezzo passa a circa 9€ al metro quadro.
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Documenti che vengono consegnati dopo la perizia
Al termine di una perizia per la valutazione della bonifica dell’amianto, al proprietario dell’immobile e a colui che ha una responsabilità su di esso vengono consegnati diversi documenti:
- La documentazione di progetto o il rilievo schematico
- La descrizione del tipo di intervento
- La documentazione relativa alle normative vigenti con le indicazioni sulle procedure di smaltimento
- Il documento contenente i dati dell’immobile e del committente
- La tabella riassuntiva dei campioni analizzati
- La documentazione fotografica dei punti di rilievo
- Il risultato delle analisi condotte.
A cosa servono i documenti che vengono poi consegnati
La segnalazione, la gestione e la rimozione dell’amianto determinano una responsabilità legale; la presenza delle ricevute della documentazione della perizia effettuata è, da una parte, una tutela per il proprietario dell’edificio e, dall’altra, uno strumento utile per comprendere il livello di rischio al quale si è esposti.
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Per quali altre sostanze nocive può essere redatta la perizia
Ovviamente non esiste solamente l’amianto e sono diverse le sostanze tossiche il cui contatto o inalazione può rivelarsi pericolosa per la salute dell’uomo e per l’ambiente circostante.
Tra le principali sostanze per cui valutare una perizia rientrano il piombo, che può essere presente nelle vernici, i PAK, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici o IPA, e i policlorobifenili o PCB.
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