La pratica ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è uno degli adempimenti obbligatori se si vuole usufruire dei bonus edilizi per lavori di efficientamento energetico.
In origine, era richiesta solo per i lavori oggetto di ecobonus.
A partire dal 2018 è prevista anche per il bonus ristrutturazione -ma solo per i lavori rivolti alla riduzione dei consumi energetici- e per il superbonus.
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Indice contenuti
- Come si compila la pratica ENEA
- Chi può effettuare la comunicazione ENEA?
- Comunicazione ENEA: cosa fare se la si sbaglia o non la si invia in tempo?
- Quanto costa
- A chi rivolgersi
Come si compila la pratica ENEA
La pratica va svolta esclusivamente online, collegandosi al portale detrazionifiscali.enea.it tramite credenziali SPID o CIE.
Una volta effettuato l’accesso si può iniziare la compilazione.
La prima parte è simile per tutti i bonus e comprende l’inserimento di:
- dati anagrafici di chi usufruisce della misura: nome, data di nascita, residenza, diritto sull’immobile, etc.
- informazioni relative all’immobile oggetto di intervento: estremi catastali, indirizzo, data di costruzione, etc.
La parte relativa alla tipologia di intervento presenta invece alcune differenze:
- nella sezione bonus casa si possono scegliere uno o più interventi -strutture, impianti, elettrodomestici- e inserire i dati richiesti
- nella sezione ecobonus si dovrà scegliere l’intervento da comunicare e proseguire la compilazione per quel determinato intervento; ad esempio, se sono stati sostituiti infissi e caldaia, bisognerà compilare due distinte pratiche (in caso invece di bonus ristrutturazione è sufficiente compilare una sola pratica); inoltre, bisogna riportare l’importo della spesa per la quale si beneficia della detrazione, comprensiva degli onorari professionali pagati ai tecnici coinvolti.
Una volta completato l’inserimento e controllato il tutto, si può procedere all’invio.
Il sistema fornisce una ricevuta con un codice univoco CPID, da stampare e conservare.
Insieme con l’asseverazione del tecnico abilitato, richiesta per alcuni interventi e attestante la sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge (documento che dunque non va inviato, ma controfirmato e conservato).
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Chi può effettuare la comunicazione ENEA?
Si evince da quanto detto in precedenza che la comunicazione ENEA può essere inviata in autonomia.
Quindi, sono i proprietari degli immobili per i quali si vuole usufruire dei bonus che ne hanno l’incombenza (in caso di lavori condominiali, come il 110%, è l’assemblea).
Eppure, non solo in alcuni casi, come detto, è obbligatoria l’asseverazione di un esperto, ma talune documentazioni e compilazioni possono non essere di facilissima redazione, trattandosi di informazioni sia di carattere tecnico che fiscale.
Per cui si può affidare il compito, come vedremo meglio in seguito, a un intermediario:
- commercialisti
- CAF
- rivenditori di beni oggetto di bonus (come le aziende di infissi e simili)
- gli stessi tecnici abilitati che realizzano e siglano l’asseverazione.
Comunicazione ENEA: cosa fare se la si sbaglia o non la si invia in tempo?
Questo minimizza indubbiamente la possibilità di incappare in errori.
Ad ogni modo, in caso di omesso invio o di errata comunicazione, è possibile rimediare senza perdere il bonus.
La comunicazione può infatti essere rettificata anche dopo il suo invio: va però rispettato il termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale si intende usufruire dell’agevolazione fiscale.
Per esempio, se il bonus deve “stornare” le spese sostenute nel 2021, la correzione dell’errore dovrà essere presentata entro il termine previsto per la dichiarazione dei redditi di quello stesso anno.
Gli errori correggibili possono riguardare:
- dati anagrafici del beneficiario della detrazione
- dati identificativi dell’immobile oggetto di intervento
- importi di spesa non coincidenti con quelli effettivi.
Qualora invece la comunicazione non sia stata affatto inviata, è possibile ancora rimediare:
- per il bonus ristrutturazione non c’è alcun problema perché, pur trattandosi di un adempimento obbligatorio (non è prevista alcuna sanzione per il mancato invio né si perde l’agevolazione)
- per l’ecobonus il decreto legge n. 16 del 2012 (articolo 2 comma 1) convertito nella legge 44/2012 prevede una sorta di sanatoria -la corresponsione di una sanzione minima di 258 euro-; attenzione però a questi due aspetti:
- è necessario che la violazione non sia già stata constatata o comunque non siano già state iniziate attività di ispezione e verifica nei confronti del contribuente inadempiente
- bisogna mettersi in regola prima del termine ultimo fissato per la dichiarazione dei redditi in cui si intende usufruire dell’agevolazione.
Quanto costa
Le due diverse modalità –compilazione autonoma oppure affidata a professionista- hanno chiaramente costi differenti.
Per la sola asseverazione si spenderanno dai 60 ai 200€.
Qualora invece ci si rivolga ad un professionista, che assevera, compila e invia la documentazione necessaria bisogna preventivare dai 100 ai 350€, a seconda anche dell’entità dei lavori e dei documenti richiesti.
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A chi rivolgersi
Documenti che, come detto, comprendono:
- un attestato di certificazione energetica completo di dichiarazione attestante che i lavori siano eseguiti nel rispetto dei requisiti tecnici previsti dalla legge per quello specifico intervento
- una scheda descrittiva dei lavori eseguiti
- due Attestati di Prestazione Energetica (APE) -uno precedente l’inizio dei lavori e uno successivo il loro completamento- obbligatorio per usufruire del’Ecobonus 110%.
Insomma, non proprio semplice, soprattutto per i NON addetti ai mestieri!
Se dunque preferite praticamente azzerare inconvenienti e possibili errori di compilazione della pratica ENEA meglio rivolgersi a ditte specializzate.
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