Tipi di rifiuti speciali pericolosi: la corretta gestione per salvaguardare l’ambiente
I rifiuti speciali in genere sono quelli derivanti da prodotti di scarto di industrie ed aziende, ed in base alle loro caratteristiche chimico-fisiche vengono classificati in rifiuti pericolosi e non pericolosi.
I rifiuti speciali considerati pericolosi sono quelli che contengono sostanze altamente inquinanti quali amianto (articolo di approfondimento: costo smaltimento eternit), lana di roccia, vernici o anche medicinali.
La gestione di questo tipo di rifiuti è molto complessa poiché durante la fase di smaltimento devono essere trattati in maniera tale da ridurre la pericolosità e renderli innocui per la salute dell’ambiente.
- Cosa si intende con rifiuti pericolosi
- La classificazione dei rifiuti pericolosi
- Costi per lo smaltimento di rifiuti pericolosi
- Cosa dice la normativa in merito allo smaltimento e all’abbandono
- Quali sono le fasi per lo smaltimento completo
- A chi rivolgersi
Indice contenuti
Cosa si intende con rifiuti pericolosi
I rifiuti speciali pericolosi sono, come anticipato, quelli prodotti dalle attività industriali e aziendali, che costituiscono un potenziale danno per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
A stabilire i criteri per definire quando un rifiuto è da considerarsi pericoloso è il regolamento UE 1357/2014, secondo cui per ogni rifiuto è stato stabilito un codice E.E.R. di 6 cifre che identifica la pericolosità.
- Le prime due cifre identificano la provenienza del rifiuto;
- Le due cifre centrali identificano il tipo di processo produttivo;
- Le ultime due cifre classificano il tipo di rifiuto
La presenza di un asterisco è indice di pericolosità.
Comunque è possibile definire i rifiuti pericolosi come tutte quelle sostanze e quei prodotti di scarto che contengono un’elevata concentrazione di sostanze inquinanti e per il cui smaltimento è necessario un trattamento preventivo che ne riduca la pericolosità e li renda innocui.
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La classificazione dei rifiuti pericolosi
L’articolo 184 comma 1 del D.lgs. 152/2006 stabilisce che il rifiuto è qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi.
Secondo lo stesso articolo, i rifiuti vengono classificati in base all’origine in rifiuti speciali e urbani e in base alle caratteristiche in rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Sono considerati rifiuti urbani pericolosi quelli che, anche se hanno origine civile, contengono un’elevata concentrazione di sostanze nocive o pericolose e pertanto devono essere trattati e gestiti in maniera diversa rispetto ai normali rifiuti urbani.
Rientrano tra i rifiuti urbani pericolosi le pile e i medicinali scaduti che non vanno eliminati con i rifiuti urbani normali ma devono essere inseriti all’interno degli appositi contenitori di smaltimento.
I rifiuti speciali pericolosi sono invece quelli prodotti dalle attività industriali, ed hanno perciò una concentrazione elevata di inquinanti.
Rientrano in questo gruppo e sono definiti rifiuti tossico-nocivi:
- Gli oli;
- I solventi;
- I prodotti di raffinazione del petrolio;
- I prodotti di scarto dell’industria metallurgica, fotografica, tessile, conciaria;
- I prodotti di scarto di ricerca medica e veterinaria
Costi per lo smaltimento di rifiuti pericolosi
I costi per lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi variano a seconda del tipo di prodotto da smaltire, per questo è necessaria un’analisi di classificazione del prodotto da smaltire e il suo livello di pericolosità.
Le tariffe previste per lo smaltimento dei rifiuti speciali sono circA:
- 325€ a tonnellata per i rifiuti urbani;
- 425€ a tonnellata fino a 10 tonnellate all’anno per i rifiuti industriali;
- 460€ per quantitativi maggiori alle 10 tonnellate
Per le sostanze particolarmente pericolose come quelle tossiche e radioattive i costi aumentano perché è previsto un imballaggio idoneo, una giusta etichettatura e una limitazione nel quantitativo trasportabile.
Cosa dice la normativa in merito allo smaltimento e all’abbandono
Lo smaltimento dei rifiuti regolato dal DPR 915/1982 costituisce la fase finale della gestione dei rifiuti e deve avvenire in condizioni di sicurezza per l’uomo e l’ambiente.
La normativa prevede obblighi ben definiti secondo cui ogni produttore o detentore di rifiuti deve provvedere personalmente allo smaltimento o fare riferimento ad un’ente o ad un’impresa autorizzata.
L’abbandono dei rifiuti è un reato punibile con sanzioni pecuniarie o nei casi più gravi con condanne penali.
Il Testo Unico in materia ambientale stabilisce il divieto assoluto di abbandono di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo e parimenti nelle acque superficiali e sotterranee.
In caso di materiale non pericoloso l’ammenda va dai 300€ ai 3.000€, mentre in caso di materiale pericoloso l’ammenda è raddoppiata.
Quando il trasgressore è un soggetto giuridico l’ammenda va dai 2.600€ ai 26.000€.
L’arresto invece va da 3 mesi ad 1 anno in caso di materiale non pericoloso e da 6 mesi a 2 anni per materiali pericolosi.
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Quali sono le fasi per lo smaltimento completo
Lo smaltimento costituisce la fase finale della gestione dei rifiuti, che può avvenire in discarica o per incenerimento.
I rifiuti speciali vengono gestiti con tecniche e procedure diverse da quelli urbani per evitare che possano liberarsi sostanze pericolose per l’ambiente.
A tal proposito gli impianti dove vengono smaltiti devono rientrare nei requisiti di legge per la salvaguardia dell’ambiente.
Per lo smaltimento dei rifiuti speciali è pertanto previsto un ciclo suddiviso in:
- Classificazione;
- Raccolta;
- Trattamento;
- Smaltimento finale;
A chi rivolgersi
Le aziende e le industrie devono occuparsi privatamente dello smaltimento dei rifiuti speciali.
È pertanto opportuno rivolgersi ad imprese specializzate con personale esperto in grado di offrire dei servizi personalizzati per il trattamento e lo smaltimento di questo genere di scarti e scorie.
Per smaltire i rifiuti è possibile rivolgersi ai nostri esperti e alle nostre aziende, realtà iscritte all’albo dei gestori ambientali che rilasciano un certificato attestante che la raccolta è avvenuta secondo la legge.
Inoltre è possibile richiedere preventivi per il prelievo ed il trasporto dei rifiuti speciali nei centri di raccolta.
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