Ristrutturazione casa anni ’60: prezzi, info e preventivi
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Indice contenuti
- Ristrutturazione casa anni ’60: elementi strutturali da considerare
- Come ristrutturare una casa anni ’60
- Progetto ristrutturazione casa anni ’60: gli interventi da tenere a mente
- Ristrutturare casa anni ’60: prima e dopo
- Costo ristrutturazione casa anni ’60
- Preventivo ristrutturazione casa anni ’60: a chi rivolgersi?
Ristrutturazione casa anni ’60: elementi strutturali da considerare
Le principali differenze strutturali che troviamo tra una casa anni ’60 ed una moderna sono:
- il corridoio;
- l’ingresso;
- la cucina;
- lo studio;
- il ripostiglio;
- il bagno cieco;
Analizziamo meglio questi elementi.
Il corridoio
Pensiamo ad esempio al corridoio: se in una casa degli anni ’60 era impensabile farne a meno, e così in tutte le costruzioni fino agli anni ‘80, nelle nuove abitazioni rappresenta un elemento strutturale “desueto”, interpretato come “spazio sprecato” e dunque eliminato.
L’ingresso
Lo stesso dicasi per l’ingresso che, soprattutto negli immobili costruiti a cavallo degli anni ‘60 e ‘70, non rappresentava solo una zona di passaggio per entrare in casa, ma il biglietto da visita dell’appartamento, concepito addirittura come una stanza a sé stante.
Fra la fine degli anni ’80, e soprattutto nei ’90, questo concetto muta radicalmente: la porta d’ingresso introduce subito nel salotto, che diventa, per dirla all’inglese, living.
La cucina
Sempre per restare in tema di “internazionalizzazione”, si pensi ai cambiamenti subìti dalla cucina: prima fulcro e cuore della casa, è pian piano diventata sempre più piccola per poi scomparire ed essere inglobata in altre stanze (il famoso “angolo cottura”), per rivivere oggi una rinascita che la vede diventare sempre più grande.
Tanto che ormai il sogno segreto degli italiani, “condizionato” dall’architettura americana e da tutti i programmi a essa dedicati, è la cucina ad isola: il 38% di quelli che cercano un immobile nella fascia medio-alta di costo la inserisce tra le sue richieste.
Lo studio
Altro grande escluso dalle planimetrie moderne è lo studio: se fino agli anni ’80 nelle case della media-alta borghesia rappresentava un luogo di lettura, di ascolto della musica o di relax, oltre che, per i professionisti, uno spazio dove svolgere parte dell’attività lavorativa, oggi, con le connessioni wi-fi che permettono di lavorare ovunque in casa, è una stanza pressoché inutile e che per questo scompare…
Il ripostiglio
Addio pure al ripostiglio: le lavatrici a partire dagli anni ‘90 entrano nei bagni o, addirittura, nelle cucine stesse, mentre scatoloni e valigie (e ogni altra cosa vi si stipasse) finiscono nei controsoffitti o nelle cantine e nei garage dei condomini.
E i secondi bagni ciechi?
Inconcepibili negli anni ‘60, oggi è un tratto distintivo delle casa moderne, anche quando molto piccolo (anche se, a onor del vero, soprattutto nelle case di fascia medio alta, gli fa da contraltare un bagno patronale di dimensioni enormi).
Passando poi dagli interni agli esterni pare che il sempre maggiore bisogno di spazi e il minor tempo a disposizione per darsi alla cura delle piante stiano decretando pure il tramonto del balcone, almeno nella sua forma e concezione tradizionale, a vantaggio di stanze vetrate o giardini d’inverno.
Come ristrutturare una casa anni ’60
E allora quando ci si ritrova a comprare o ad avere in eredità una casa come quella sopra descritta che si fa?
Si ristruttura!
Si guardi ad esempio l’immagine di seguito, che mostra la piantina di una casa anni 60’:
Tra le prime cose che saltano agli occhi:
- una camera da letto posta a sinistra dell’ingresso di casa
- un disimpegno che occupa gran parte del corpo centrale della casa e sul quale si affacciano tutte le stanze
- due bagni stretti e lunghi.
E si osservi adesso la piantina della stessa casa con i lavori di ristrutturazione che sono stati effettuati:
Si nota innanzitutto come si sia provveduto a creare una divisione netta tra zona giorno e zona notte, adibendo la stanza da letto prima posta all’ingresso a zona pranzo, e ridimensionando leggermente il salone e la maggiore delle camere da letto.
In questo modo quindi la cucina/pranzo risulta separata dal soggiorno tramite un pannello scorrevole con binario a soffitto.
La revisione del blocco dei servizi ha previsto la realizzazione di un bagno con doccia all’interno della camera matrimoniale e di uno più ampio con vasca accessibile dal disimpegno.
Nel disimpegno in questione è stato realizzato un armadio a muro e un soppalco-ripostiglio con accesso dalle camere da letto, mentre il ripostiglio precedente ha ceduto il posto ad una cabina armadio.
In buona sostanza si è ristrutturato tenendo fede ad alcuni punti essenziali:
- azzerare quegli spazi che attualmente consideriamo inutili, come ingresso e corridoio (soprattutto se lungo e stretto, sul quale si affacciano a destra e sinistra tutte le porte delle stanze), annettendoli a quelli che invece maggiormente ci interessano, che sono quelli della condivisione e convivialità;
- riadoperare altri spazi, come il ripostiglio per realizzare un secondo bagno e/o una cabina armadio (altro must delle case odierne e praticamente sconosciuta negli anni ’60).
Progetto ristrutturazione casa anni ’60: gli interventi da tenere a mente
Al di là delle questioni estetiche e di quelle strettamente strutturali legate alla funzionalità ci sono degli interventi che nella ristrutturazione di una casa anni ’60 non possono essere omessi.
Uno di questi riguarda l’efficientamento energetico: un edificio di classe A non è solo questione di normativa e obblighi, ma anche un modo per risparmiare in energia (usufruendo delle detrazioni fiscali previste per i lavori di ristrutturazione) e per salvaguardare il pianeta.
In questo modo si avrà il doppio vantaggio di una casa dagli spazi ampi e ben illuminati come si era soliti costruire negli anni sessanta, ma rispondente alle esigenze di consumi contenuti come richiesto dai tempi odierni.
Diversi sono i lavori che vanno in questa direzione.
Coibentazione termica
Il primo è la coibentazione termica, che permette di mantenere costante il calore all’interno della casa (d’inverno impedisce al calore di uscire e al freddo di entrare, d’estate l’inverso), e che può essere ottenuta attraverso metodiche differenti, tra le quali:
- insufflaggio (di pareti, sottotetto e ponti termici);
- isolamento termico delle pareti interne;
- cappotto esterno;
- isolamento del sottotetto.
Impianti di produzione energia
Altro lavoro volto al risparmio energetico è la dotazione di quegli impianti che permettono di accumulare/produrre energia, come:
- impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica;
- sistemi solari termici per soddisfare le esigenze di acqua calda;
- impianti geotermici per produrre calore dal sottosuolo;
- sistemi microeolici per produrre energia elettrica dal movimento del vento.
Indispensabile poi intervenire sui serramenti: qui il consiglio è di non cadere nell’errore, abbastanza ricorrente, di pensare che si tratta di una sostituzione rimandabile ad un secondo momento.
Spesso le vecchie finestre montate negli anni ’60/ ’70 sono in legno e i telai sono murati, quindi per installare nuovi serramenti bisogna smurare i vecchi telai esistenti, murare nuovi controtelai e montare le nuove finestre.
Questo intervento non crea nessun disagio se avviene in un contesto di altri lavori di ristrutturazione in una casa ancora disabitata.
Ma smurare e murare i controtelai comporta un grande disagio per chi abita la casa in quanto l’operazione richiede molto tempo ed è molto probabile che non si riesca nell’arco della giornata a installare i nuovi infissi, rimanendo anche per alcuni giorni senza finestre.
D’altro canto pensare di non sostituire porte, finestre e balconi delle case anni ’60, equivarrebbe a vanificare gli interventi di efficientamento energetico.
Ristrutturare casa anni ’60: prima e dopo
I vantaggi di una casa anni ’60 sono innegabili, a cominciare dai soffitti alti, dagli ambienti ampi e ariosi –a differenza di quelli delle case di nuova concezione-, agli spazi esterni.
Per tutto questo vale la pena sobbarcarsi il peso di una ristrutturazione con tutte le spese che comporta, a volte anche notevole.
Vediamo alcuni esempi di questi interventi…
Ingresso anni ’60: prima e dopo
Cominciamo con questo collage nel quale la foto a sinistra mostra un appartamento degli anni ’60 che, in linea con la progettazione dell’epoca, prevedeva uno spazio di ingresso eccessivamente esteso e un corridoio di distribuzione a tutti gli ambienti.
Nella foto a destra vediamo la visuale della stessa zona della casa ristrutturata: si è spostata la porta di ingresso, si è integrato l’ingresso con la cucina, e si è ottenuto un grande open space abbattendo una tramezza e valorizzandolo con un tono marrone caldo
Bagno anni ’60: prima e dopo
Nella sequenza che segue invece è possibile vedere un classico bagno anni ’60 (foto 1) e una sua ristrutturazione in chiave moderna (foto 2).
Nel rifacimento il posizionamento dei sanitari è rimasto lo stesso, anche se in luogo della vasca è stata posizionata una grossa doccia in vetro scuro.
Anche se non visibile nella prima foto nel bagno era presente un boiler, molto diffuso all’epoca, e purtroppo di notevole incidenza sulla bolletta, a causa della scarsa attenzione che in quell’epoca era destinata agli impianti.
Dunque in occasione di un intervento di restauro attento alla riqualificazione della casa anni ’60 si dovrà intervenire sia sull’impianto elettrico che su quello idrico, con il rifacimento del bagno e delle tubature.
Ingresso villetta anni ’60: prima e dopo
Nel prossimo collage il prima e il dopo dell’ingresso di una villa anni ’60: è evidente come nell’intervento di ristrutturazione lo spazio risulti più aperto e luminoso:
E concludiamo con un paio di foto ancora che rappresentano il prima e il dopo di un progetto realizzato dall’architetto Luigia Pace riguardante un lavoro di manutenzione straordinaria di un appartamento collocato in un edificio degli anni Sessanta dell’Istituto Autonomo Case Popolari a Chieti.
L’intervento ha riguardato la redistribuzione degli spazi e l’adeguamento degli impianti.
Soggiorno e bagno villetta anni ’60: prima e dopo
Nella zona living la piccola libreria originaria è stata sostituita da una grande libreria in cartongesso lunga tutta la parete, che creano tante piccole nicchie simmetriche dove riporre libri, oggetti d’arredo e il televisore a schermo piatto …
Per quanto riguarda il bagno, si è optato per un cambiamento totale dello spazio attraverso la sostituzione di pavimento, servizi igienici e rivestimenti: alle pareti è stata utilizzata una carta da parati dalla fantasia orientale realizzata in fibra di vetro; i sanitari di grande tendenza hanno linee tondeggianti; lo specchio sopra il lavandino è stato sostituito da tre specchi rotondi, dalle dimensioni diverse:
Costo ristrutturazione casa anni ’60
Precisando che si tratta sempre di costi di massima, presentiamo un ventaglio di ipotesi circa la ristrutturazione di una casa anni ’60 in base agli interventi che abbiamo sinora citato.
Lavoro | Prezzo medio al mq |
Demolizione pareti | 15€ – 30€ al mq |
Nuovi pavimenti | 14€ – 24€ al mq |
Imbiancatura pareti | 10€ – 18€ al mq |
Installazione infissi | 150€ – 330€ al mq |
Nuovo impianto idraulico | 20€ – 40€ al mq |
Nuovo impianto elettrico | 35€ – 65€ al mq |
Coibentazione casa con pannelli in poliuretano | 30€ – 35€ al mq |
Coibentazione casa con pannelli in fibra vegetale | anche oltre 100€ |
Impianto fotovoltaico | circa 1.300€ – 1.900€ |
Ovviamente i costi saranno diversi se si deciderà di cambiare completamente la dislocazione dei bagni, oppure se si vorranno abbattere pareti portanti, se ci saranno materiali tossici da smaltire (tipo eternit), oppure se si vorranno personalizzare i muri con tinte particolari.
Ulteriore voce da tenere in considerazione è l’adeguamento antisismico.
Proprio per questo è consigliabile richiedere preventivi ad hoc per avere una panoramica esaustiva e precisa presso ditte specializzate.
Preventivo Ristrutturazione casa anni ’60: a chi rivolgersi?
Interventi come quelli descritti sono notevoli, necessitano dunque del supporto di una ditta di professionisti al fine di ottenere buoni risultati.
E questo richiede non solo un’eccellente esecuzione dei lavori ma un altrettanto attenta progettazione.
Invece ancora oggi molte imprese lavorano con metodi superati, come se dovessero costruire una casa di 20 anni fa!
Se si vuole evitare che in una casa anni ’60 restaurata si scoprano dopo poco problemi di muffa, temperature troppo basse in alcune stanze (perché l’impianto non è stato opportunamente dimensionato), scarso o nullo isolamento del sottotetto, etc., è fondamentale progettare fin da subito nel modo corretto la ristrutturazione, non solo dal punto di vista estetico ma anche degli isolanti e degli impianti.
Quindi è importante farsi affiancare da tecnici esperti e specializzati.
Perciò, se si vuole vivere in una casa anni ‘60 e si è deciso di ristrutturarla, il consiglio è di rivolgersi a Costo ristrutturazione casa per trovare il professionista adatto alle proprie esigenze…
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