Tubature e serbatoi di acqua potabile in amianto: quali sono i rischi?
La diffusione incontrollata dell’amianto che si è verificata nel corso del secolo scorso, costituisce oggi un enorme problema in termini di attività di bonifica, soprattutto se si considera come l’asbesto sia stato utilizzato in moltissimi campi diversi e non solo come isolante e materiale da edilizia.
Un impiego spesso meno noto ma su cui porre l’attenzione è l’utilizzo che è stato fatto dell’amianto per costruire serbatoi adibiti al contenimento dell’acqua potabile con le relative tubature.
Questa consapevolezza ha da più parti sollevato perplessità e timori sulle possibili conseguenze che la presenza di amianto come rivestimento di serbatoi e tubature per l’acqua potabile avrebbe potuto presentare.
Oltretutto bisogna considerare come si parli di componenti con più di trent’anni, fattore che aumenta drasticamente il rischio di degrado.
Per avere una certezza sul rischio che un determinato manufatto in eternit può presentare per la salute, esiste un solo metodo affidabile:l’analisi di laboratorio.
Questa analisi deve essere condotta su un campione prelevato esclusivamente da un’azienda qualificata che sappia come gestire rifiuti pericolosi e sappia predisporre tutti gli accorgimenti necessari per avere un esito valido e affidabile.
- Come determinare la sicurezza dell’acqua e quali sono i parametri soglia per il fattore di rischio
- Pericolosità dell’acqua conservata in cisterne di amianto
- Utilizzo di acqua contaminata per faccende domestiche, igiene personale e preparazione degli alimenti
- Normativa per la sostituzione di tubature in amianto e sullo smaltimento dei serbatoi in eternit
- Rimozione di tubature e serbatoi in eternit: detrazioni e bonus
- Prezzi e costi per lo smaltimento serbatoi eternit
Indice contenuti
Come determinare la sicurezza dell’acqua e quali sono i parametri soglia per il fattore di rischio
Si definisce acqua potabile o, utilizzando l’espressione suggerita dall’Istituto Superiore di Sanità, acqua destinata al consumo umano, quell’acqua che abbia caratteristiche organolettiche quali l’essere incolore, insapore, inodore e priva di particelle sospese.
Non deve inoltre contenere parassiti, sostanze chimiche e microrganismi.
I parametri utilizzati per valutare la potabilità dell’acqua sono quelli elencati nell’Allegato I del Decreto Legislativo 31/2001 in attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano; tra questi parametri rientrano quelli microbiologici, come ad esempio:
- Escherichia coli;
- Enterococchi;
- Pseudomonas aeruginosa;
- Conteggio delle colonie a 22°C e 37C°
E i parametri chimici, tra cui vengono considerati:
- Acrilammide;
- Antomonio;
- Arsenico;
- Benzene;
- Benzo(a)pirene;
- Boro;
- Bromato;
- Cadmio;
- Cromo;
- Rame;
- Cianuro;
- 1.2 dicloroetano;
- Epicloridrina;
- Fluoruro;
- Piombo;
- Mercurio
- Nichel;
- Nitrato;
- Nitrino;
- Antiparassitari;
- Idrocarburi policiclici aromatici;
- Selenio;
- Tetracloroetilene;
- Tricloroetilene;
- Trailometani;
- Cloruro di vinile;
- Clorito;
- Vanadio
Come si può vedere, in questa lunga lista non rientrano l’amianto e le sue fibre.
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Pericolosità dell’acqua conservata in cisterne di amianto
La scelta degli organismi nazionali e internazionali di non contemplare l’amianto tra i parametri di valutazione dell’acqua potabile si basa sull’assenza di evidenze scientifiche che motivino l’insorgenza di malattie a seguito dell’ingestione di amianto; a confermare questo assunto è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nelle Linee guida sulla qualità dell’acqua potabile.
Di contro, indicazioni riportate dall’Environmental Protection Agency (EPA) indicano come l’amianto contenuto nell’acqua possa aumentare il livello di fondo delle fibre aerodisperse ed il rischio di assunzione per via inalatoria.
Di simile avviso il parere dell’International Agency for Research on Cancer del World Health Organization (WHO) che nella sua monografia sulla valutazione dei rischi cancerogeni per l’uomo, riferisce come l’ingestione di fibre di amianto costituisca un’esposizione primaria tanto quanto l’inalazione.
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Utilizzo di acqua contaminata per faccende domestiche, igiene personale e preparazione degli alimenti
Anche su questo fronte ci sono pareri discordanti.
Se da una parte le autorità non considerano il pericolo tale da richiedere l’obbligo di sostituzione e bonifica del manufatto a contatto con l’acqua, che si verifica infatti solo nel momento in cui ne viene accertata la pericolosità, dall’altra vi sono ad esempio studi universitari che dimostrano come l’acqua contenente fibre di amianto, al momento dell’evaporazione rilasci queste stesse fibre aumentando quindi drasticamente il conseguente rischio di inalazione e di incorrere in malattie asbesto-correlate.
Questo pericolo vale tanto per l’acqua potabile quanto per l’acqua utilizzata a scopo d’igiene personale o a scopo alimentare o ancora per assolvere alle faccende domestiche, come per lavare i piatti, i pavimenti, eccetera.
Normativa per la sostituzione di tubature in amianto e sullo smaltimento dei serbatoi in eternit
Ma quindi cosa prevede, di fatto, la legge italiana? Come comportarsi in presenza di serbatoi d’acqua realizzati in amianto?
L’amianto è ormai vietato e bandito dal 1992, pertanto tutti i manufatti realizzati successivamente a quella data sono da considerarsi sicuri.
Per quelli costruiti prima di quella data, il Decreto Ministeriale del 14 maggio 1996 stabilisce la necessità di valutare lo stato di conservazione di tutti i manufatti realizzati in asbesto, serbatoi d’acqua compresi, al fine di individuare e censire quelli per i quali vi è il rischio di dispersione delle fibre, le uniche considerate pericolose per la salute.
È quindi necessario rivolgersi a ditte autorizzate che effettuino un sopralluogo per predisporre l’analisi di laboratorio di un campione del serbatoio o delle tubature e stabilire l’eventualità di sostituzione.
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Rimozione di tubature e serbatoi in eternit: detrazioni e bonus
Per la rimozione e la bonifica dell’amianto è possibile usufruire del Bonus Ristrutturazione, che prevede una detrazione del 50% sulle spese sostenute per un tetto massimo di 96.000€ per ogni singola unità abitativa.
È prevista inoltre l’aliquota agevolata dell’IVA al 10%, ma non solo; infatti, la rimozione dell’amianto può essere collegata ad un intervento trainante del Superbonus.
Infine sono comunque da verificare eventuali agevolazioni, bonus ed incentivi previsti da ogni singola Regione per la bonifica dall’asbesto, tra cui rientrano quindi anche gli interventi di bonifica e sostituzione dei serbatoi dell’acqua in amianto.
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Prezzi e costi per lo smaltimento serbatoi eternit
Per fugare ogni dubbio, oltre alla verifica da parte di un’azienda qualificata, è possibile prevedere l’analisi dell’acqua.
Acquistando una bottiglia di vetro nuova e soprattutto sterile da un litro di capienza, è possibile conservare al suo interno l’acqua da voler analizzare e sottoporla così’ ad un’analisi microscopica (microscopia ottica a contrasto di fase) con la quale stabilire l’eventuale presenza di amianto.
Il costo da sostenere per la rimozione, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto è estremamente variabile.
Si va dai 6€ al m² per i manufatti semplici da raggiungere fino agli oltre 20€ al m² per quelli in condizioni critiche che prevedono l’installazione di impalcature e altri sistemi di sicurezza.
Esistono anche bonifiche e smaltimenti che partono da 10€ al m², generalmente per le superfici molto grandi, superiori ai 100 m².
Per i serbatoi d’acqua in amianto il preventivo è calcolato sul singolo componente tenendo conto del volume, comprensivo quindi dello spessore e dell’ingombro del rivestimento.
Voglio un preventivo e fissare un sopralluogo senza impegnoArticoli correlati
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