Come smaltire l’amianto da soli? Quali sono i rischi e i costi?
Con la Legge 36 del 2003 è stata introdotta la nuova disciplina che regolamenta le discariche dei rifiuti in amianto e le regole per le bonifiche urgenti e la mappatura dei manufatti esistenti realizzati con l’amianto.
Dal 1992, anno in cui è stato bandito a seguito delle evidenze sulla sua pericolosità per la salute dell’uomo, si sono succedute diverse leggi e normative che impongono l’obbligo di rimozione dell’amianto.
È bene sottolineare però come vi siano delle procedure da rispettare proprio per evitare che durante la bonifica i manufatti si degradino e diventino ulteriormente pericolosi.
Lo smaltimento fai da te è quindi possibile?
- Come si fa a riconoscere l’amianto?
- Normativa sullo smaltimento amianto
- Quali DPI devono essere utilizzati per la bonifica dell’amianto?
- Il kit smaltimento amianto
- Cosa dice la normativa sulla bonifica fai da te
Indice contenuti
Come si fa a riconoscere l’amianto?
Sono diversi gli elementi che possono far sospettare la presenza dell’amianto in una costruzione.
Innanzitutto, c’è un fattore cronologico: i manufatti realizzati prima del 1994, specialmente controsoffitti, pareti e rivestimenti di canne fumarie, sono maggiormente a rischio di essere in amianto.
Questo perché dal 1994 si è concluso il programma di dismissione di produzione dell’amianto iniziata nel 1992 e tutte le costruzioni precedenti a quella data potrebbero effettivamente prevedere la presenza di amianto sia di matrice friabile che compatta.
Laddove si vedessero lastre ondulate dalle quali fuoriescono ciuffi di materiale, è fondamentale intervenire tempestivamente richiedendo il sopralluogo di una ditta specializzata, poiché i professionisti operanti nel settore sono gli unici ad avere le competenze necessarie e tutti gli elementi per comprendere se lo specifico manufatto è realmente realizzato in amianto e soprattutto per capire quali sono i metodi migliori per metterlo in sicurezza.
Voglio un preventivo e fissare un sopralluogo senza impegno
Normativa sullo smaltimento amianto
La normativa di riferimento per la rimozione, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto è la Legge 257 del 1992. Nel testo è previsto il divieto di produrre, importare, commercializzare ed estrarre amianto e prodotti che lo contengono.
La Legge 257/1992 inoltre ha stabilito un programma di dismissione e di rimozione completa dell’amianto, prevedendo obblighi di comunicazione e localizzazione dei manufatti contenenti amianto, specialmente nelle forme friabili.
All’articolo 12 comma 5,infatti, disciplina l’introduzione di un apposito registro atto a raccogliere tutti i luoghi in cui è segnalata la presenza di questo pericoloso minerale.
Questo registro deve essere presente nelle sedi delle aziende sanitarie competenti sul territorio, come nelle ASL, nelle USL, nelle ATS e nelle realtà similari competenti.
Qualsiasi privato cittadino può fare riferimento al Registro per poter segnalare la presenza di amianto friabile; alcune Regioni hanno inoltre previsto l’obbligo di comunicare anche la presenza di amianto compatto in modo da avere una mappatura ancora più completa e dettagliata.
Dopo aver effettuato la segnalazione dovrà intervenire una ditta specializzata, in possesso quindi di specifici requisiti tecnici previsti dalla legge, che avrà il compito di confermare o meno la presenza di questo materiale prelevandone un campione da sottoporre alle dovute analisi da parte dei laboratori autorizzati dal Ministero della Salute.
Infine, è importante menzionare l’obbligo cui sono sottoposti tutti i proprietari degli edifici, siano questi residenziali, commerciali o industriali, di segnalare alle autorità sanitarie competenti la presenza, o il sospetto di presenza, di amianto in quelle medesime costruzioni.
La normativa attualmente in vigore non prevede un obbligo di bonifica, almeno non fino a che l’esito delle analisi non dia esito positivo.
A questo punto sarà indispensabile, necessario ed obbligatorio contattare un’azienda specializzata nello smaltimento dell’eternit, e perciò regolarmente iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Maneggiare l’amianto è illegale se non si è iscritti all’Albo.
Voglio un preventivo e fissare un sopralluogo senza impegno
Quali DPI devono essere utilizzati per la bonifica dell’amianto?
Se ci si trova in una zona contaminata o esposta al rischio di amianto non bisogna sottovalutare i rischi che si corrono.
Per ridurli è necessario munirsi di Dispositivi di Protezione Individuale (abbreviati in DPI) ben precisi:
- Tuta integrale: è un tipo di tuta monouso appositamente progettata per la bonifica dell’amianto. Dovrebbe riportare una certificazione CE, oltre ad essere munita di cappuccio, elastici a polsi e caviglie, zip di apertura e copricerniera. Questa tuta è indicata per uso professionale, a tenuta stagna e classificata come DPI di categoria III, di tipo 5 o 6.
- Maschera filtrante: generalmente è di tipo FFP3. È fondamentale che sia indossata ben aderente al viso per proteggere le vie respiratorie e prevenire l’inalazione delle fibre di amianto
- Guanti: anch’essi monouso, devono essere di tipo nitrile o simile, ma sono fondamentali per prevenire il contatto diretto con l’amianto
- Occhiali protettivi: sono solitamente un modello composto da un’unica lente a visiera ed un elastico per consentire una perfetta aderenza al viso ed una protezione ottimale degli occhi dalle fibre di amianto potenzialmente disperse
- Scarpe di sicurezza e copriscarpe: le scarpe, generalmente di tipo antinfortunistico, servono ovviamente a proteggere la persona, mentre il copriscarpe monouso servono a prevenire l’eventuale dispersione di fibre di amianto al di fuori della zona contaminata
- Cuffie antirumore: non collegate direttamente alla protezione dall’amianto, ma fondamentali per proteggere le orecchie dal frastuono prodotto da frese e macchinari atti a smontare i le lastre di amianto presenti
Inoltre una protezione efficace è quella che prevede la messa in sicurezza dell’ intera struttura o edificio che deve essere bonificato ad esempio con l’installazione di impalcature, ponteggi e parapetti e con la fornitura di imbragature e reti, che è anche possibile noleggiare, per poter garantire agli operatori la massima sicurezza possibile e le relative attrezzature specifiche con le quali isolare, smontare, decontaminare, rimuovere e smaltire l’amianto.
Voglio un preventivo e fissare un sopralluogo senza impegno
Il kit smaltimento amianto
In commercio esistono anche diversi kit di autorimozione dell’amianto che costano poche decine di euro e che promettono di risolvere il problema per piccole quantità di amianto.
In realtà questi kit rischiano di aumentare i rischi perché mettono persone non competenti a contatto con un materiale estremamente pericoloso ed insidioso.
Inoltre il kit svolge solo una parte del lavoro, ovvero quella relativa alla rimozione, mentre il ritiro e lo smaltimento vanno comunque affidati ad aziende competenti ed iscritte nell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Solo queste aziende, infatti, sono autorizzate per legge a manipolare l’amianto ed i kit di rimozione fai da te, quindi, sono un pericoloso strumento che può solamente aumentare la diffusione delle fibre di amianto.
Cosa dice la normativa sulla bonifica fai da te
La normativa vigente non prevede alcuna indicazione per la bonifica fai da te in quanto essa non è contemplata. La bonifica, la rimozione e lo smaltimento dell’amianto infatti sono previsti solo da parte di ditte autorizzate.
Qualsiasi altro soggetto, privato o azienda che sia , che non ha i requisiti previsti dalla legge e non è iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, non è autorizzato a intervenire sui manufatti in amianto.
Lo smaltimento dell’amianto deve essere effettuato esclusivamente presso discariche per rifiuti speciali appositamente adibite ad accogliere questo tipo di rifiuto.
La legge non contempla alcuna possibilità di smaltimento di rifiuti contenenti amianto da parte di privati, ciò significa che lo smaltimento fai da te è illegale e deve essere eseguito solamente dalle ditte specializzate.
Lo smaltimento illegale dei rifiuti speciali, tra cui rientra anche l’amianto, è sanzionato con una multa che può arrivare anche fino a 26.000€.
La rimozione, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto sono attività che hanno dei costi legati alle attrezzature, alle eventuali impalcature e a molti altri aspetti, che possono però essere abbattuti accedendo ad agevolazioni fiscali nazionali e fondi spesso messi a disposizione delle Regioni.
Articolo correlato: Smaltimento amianto incentivi
Alcune regioni come l’Emilia Romagna, hanno emanato delle nuove
linee guida per la microraccolta dell’amianto da parte di privati cittadini che deve comunque seguire un iter preciso e rigoroso.
È quindi sempre buona norma consultare le linee guida della propria regione di residenza.
Costo Ristrutturazione Casa collabora con le migliori realtà operanti nel settore dello smaltimento amianto, contattaci per farci sapere come possiamo aiutarti.
Articoli correlati
Articolo 1: Incapsulamento amianto
Articolo 2: Smaltimento eternit costo
Articolo 3: Perizia amianto
Articolo 4: Malattie amianto