La parola all’esperto in coibentazioni termiche
La detrazione fiscale al 110% è l’argomento che ha monopolizzato interamente il settore edilizio, con particolare riferimento per le ristrutturazioni che consentono di ottenere una riqualificazione dell’edificio sul piano energetico.
Nonostante il primo decreto attuativo, redatto dal Ministero dello sviluppo economico, sia datato 6 Agosto 2020, già dal mese di Aprile la notizia dell’imminente uscita di questa nuova detrazione fiscale era sulla bocca di tutti.
La disinformazione iniziale è stata tale che non sono mancati i casi di richieste telefoniche o via mail a ditte di edilizia, pensando che fosse già possibile ottenere i benefici e senza tirar fuori alcun soldo..
In realtà sappiamo quanto questo 110 sia oggetto di continue modifiche e richieste di proroga, attualmente al vaglio per la prossima Legge di Bilancio.
Ma a distanza di 1 anno e mezzo dal suo inizio, come viene giudicato il Superbonus da chi opera direttamente nel settore delle riqualificazioni energetiche?
Per capire di più abbiamo intervistato uno dei massimi esperti in coibentazioni termiche in Italia, Federico Calvanelli della ditta Coibentare Casa, che realizza interventi di isolamento delle intercapedini, grazie all’apposito utilizzo di schiume isolanti.
L’operazione ha un termine ben preciso, ossia quello di insufflaggio, in quanto le schiume vengono letteralmente insufflate all’interno del vuoto presente nell’intercapedine, andando progressivamente a riempirne il vuoto in esso presente.
Attraverso le domande poste, abbiamo cercato di capire il punto di vista da parte di chi ha a che fare quotidianamente con le beghe che una pratica di detrazione fiscale porta con sé, durante l’esecuzione dei lavori di riqualificazione energetica.
Come hai vissuto l’arrivo del nuovo Superbonus? Lo hai visto come una potenziale opportunità per il settore?
L’arrivo del Superbonus è stato visto come un mix di grande opportunità per privati e ditte del settore edile, ma al tempo stesso veniva visto, già all’epoca delle prime notizie che lo riguardavano, come una chimera difficilissima da realizzare.
Chi non si è interessato a questo argomento?
Praticamente tutti in modo più o meno approfondito si sono cimentati con una novità potenzialmente irripetibile per il settore.
Io stesso, da privato, ho fatto subito tutto quanto necessario per poter migliorare energeticamente la mia casa e sono ad oggi in attesa (purtroppo lunghissima) di una risposta da parte dell’azienda che ho contattato per questo fine.
Dal canto mio mi occupo di isolamenti termici per insufflaggio e professionalmente per me il 110% è nato come un’opportunità che ritenevo essere davvero importante.
Purtroppo, per mia esperienza diretta, direi che questa iniziale impressione si è rivelata totalmente sbagliata. Dopo vi spiegherò meglio il perché.
Hai avuto varie esperienze in cantieri che prevedevano lavori con il Superbonus 110?
La nostra azienda ha operato in diversi cantieri che prevedevano il 110% .
Non facciamo direttamente il servizio di cessione del credito di imposta al 110% perché non ci conviene, ma veniamo chiamati dai cosidetti General Manager, o molto più semplicemente da ditte edili che si prendono il credito e chiamano noi in sub-appalto per eseguire i lavori che ci competono, ossia coibentazioni per insufflaggio.
Quali sono i problemi che hai riscontrato con l’applicazione del Superbonus 110?
Il primo grande problema è il marasma legislativo creato da coloro che hanno partorito questa legge, facendola diventare complicata al pari di un labirinto.
Mi riferisco in particolare ai requisiti di ammissione per potervi accedere.
Sarebbe stato troppo semplice ritrovarsi in un campo di applicazione semplificato, dove tutti i lavori rientravano nel 110% senza vincoli, limiti o restrizioni.
Nonostante gli innumerevoli paletti che questa legge impone, sono venuti fuori tanti, troppi tecnici o pseudo-tecnici, che hanno spinto in modo esasperato l’accesso a questo finanziamento gratuito!
Inoltre tanti privati si sono buttati a capofitto nel 110% come se Babbo Natale dovesse regalare a tutti qualcosa.
Ricordo bene le prime telefonate dove molti potenziali clienti erano convinti di eseguire qualunque tipo di lavoro completamente a gratis, senza sapere minimamente come funzionava la detrazione e, soprattutto, quali erano i paletti per la sua applicazione.
Soffermiamoci proprio sulle reazioni dei clienti: di che tipo sono state?
Tutti, e includo nell’elenco anche chi non sa nemmeno cosa significa coibentare un edificio, o cosa sia un pannello solare, sono immediatamente diventati esperti in isolamenti termici, cappotti, pompe di calore, impianti radianti.
Si sono create sin da subito due correnti di pensiero:
- quelli che pensavano che, dato che era tutto gratuito, tanto valeva tentare di effettuare i lavori di miglioramento energetico, ma dimostrandosi poi restii nel far entrare gli operai in casa o anche solo forare una parete;
- quelli che al contrario rimanevano talmente diffidenti da non approcciare nemmeno le informazioni su questo tema. Chissà che con il senno del poi non abbiano ragione loro!
Una delle grosse problematiche riscontrate è l’aumento dei prezzi delle materie prime per effettuare questi lavori. Quali sono secondo te le cause?
La legge della domanda e dell’offerta è la legge di base dell’economia: aumenta la domanda, aumenta l’offerta!
Ma quando l’offerta di certi prodotti è gestita da pochi e grandi produttori si dice che “si faccia cartello”; viene, ossia, ideato un accordo comune con prezzi gonfiati in stile “prendere o lasciare”, e questo è quello che è successo.
Davvero credete che l’aumento dei prezzi sia dovuto a causa del covid? (come ad esempio il prezzo del gasolio). Si, certamente piccoli e limitati incrementi di prezzo possono anche essere giustificati da questo motivo, ma la realtà è che si tratta solo e semplicemente di SPECULAZIONE, la stessa che si realizza quotidianamente in Borsa.
10 anni fa eseguivo cappotti termici e il polistirolo (un materiale povero che non ha valore intrinseco!) costava pochi euro al mq. Oggi costa 3-4 volte tanto, eppure sempre polistirolo è. Non stiamo parlando né di un’opera d’arte, nè di un’immobile con vista mare!
Elencaci 3 gravi problemi che affliggono il settore edile al giorno d’oggi
Per me sono sicuramente i seguenti:
- Concorrenza sleale
- Assenza di formazione
- Politiche del Boom
Vivo i cantieri da quando avevo 16 anni, dapprima guardando i lavori di mio padre, poi frequentando personalmente i tanti cantieri dove si lavorava in edilizia.
La nostra ditta nasce come ditta di intonaci e coibentazioni, e nel corso degli anni abbiamo visto le trasformazioni che sono andate di pari passo con l’evolversi degli eventi socio-politici.
Se fino agli anni’90 i cantieri erano frequentati esclusivamente dai vecchi mastri che facevano da padri padroni (le loro maestranze erano apprezzate da tutti noi), negli ultimi 30 anni i fenomeni di immigrazione sempre più crescente hanno visto l’ingresso nei nostri cantieri di cittadini di diverse nazionalità che hanno portato un nuovo modo di lavorare.
Albanesi prima, rumeni poi, hanno aumentato la loro presenza all’interno dei cantieri, al punto tale che quasi si finiva per essere noi italiani le mosche bianche.
Nei cantieri edili italiani non si parla l’italiano, piuttosto direi che si parla un approccio di italiano!
La massa di operatori stranieri nel settore edile ha portato si persone di buona volontà, che svolgono mansioni spesso denigrate da molti lavoratori italiani che non hanno voglia di sporcarsi le mani, ma hanno anche portato a un meccanismo di concorrenza sleale sempre più crescente.
Quando cominciavo a fare gli intonaci, al tempo delle lire, si parlava di circa 18 mila lire al metro quadrato, una cifra davvero ragguardevole!
Ma quando abbiamo smesso di fare questo lavoro siamo arrivati a 7 euro al metro quadrato (e sono passati circa 20-25 anni nel frattempo)
Aggiungiamo a tutto questo il crescente sviluppo di ditte improvvisate, partite iva che aprono oggi con un nome e chiudono domani, aprendo subito dopo con altri nomi e con altre partite iva, magazzini truffati, prezzi ridotti all’osso.
In particolar modo trovo soprattutto un gran numero di ditte improvvisate soprattutto nei cantieri con i lavori del 110%. Si tratta per lo più di SRL costituite sul momento, che rischiano di trovarsi molto male soprattutto qualora venissero effettuati in futuro controlli burocratici.
Ecco perché l’edilizia tende a sprofondare in una crisi senza ritorno!
Aggiungiamo all’elenco anche i tuttologi tuttofare, ossia quelli che si presentano e pensano di saper fare tutto.
La formazione è una cosa che manca molto nel settore edilizio, mentre una volta ci pensava a dartela il MASTRO! Ora sono in molti a sentirsi professori o esperti di una materia che richiede molta esperienza sul campo per essere dominata realmente.
Ritieni che, al netto delle problematiche iniziali e delle correzioni in corso d’opera, abbia funzionato il Superbonus?
E’ una domanda da un milione di dollari.
A questa domanda bisognerebbe rispondere tra almeno 10 anni, quando le pratiche del 110% avranno passato il fatidico limite temporale dei controlli e quindi delle controversie.
E come non parlarne, soprattutto se consideriamo una legge che è composta da migliaia di pagine di articoli, allegati e cavilli di ogni tipo?
Se uno degli scopi del legislatore era costringere a regolarizzare abusi edilizi passati, forse questo scopo in molti casi è stato raggiunto, quindi il superbonus ha funzionato!
Lo scopo della riqualificazione energetica degli edifici è stato raggiunto?
Parzialmente si: tantissimi edifici sono stati efficientati energeticamente e migliorati; tutto questo, in un contesto di crisi energetica come quella vissuta nel nostro tempo, è sicuramente una buona notizia!
Tanti troppi edifici però sono stati efficientati da persone incompententi e questo lo pagheremo nel corso del tempo.
Vi faccio un esempio: come si fa a mettere dei pannelli di polistirolo su una facciata eterna e stupenda come la faccia a vista in mattone, realizzata nelle fornaci antiche dei nostri borghi?
In ognuno di quei mattoni oggi coperti da un pannello di plastica si nascondeva la storia del nostro territorio e si nascondeva la durevolezza di un prodotto e di una maestranza che non abbiamo più!
Solo l’incompetenza e l’ignoranza (ossia la non conoscenza) possono permettere uno scempio di questo genere!
Per non parlare poi dei cappotti termici, che tra qualche anno vedremo ridursi in brandelli dalle facciate, perché realizzati da persone non preparate, o peggio ancora da ditte improvvisate di coibentazione termica che non sanno nemmeno come si mette la colla su un pannello!
Chissà che il legislatore non abbia già previsto, tra 20 anni, l’ideazione di una legge per cappotti termici ridotti in brandelli dal passare del tempo.
In ogni caso quello che mi auguro è che vengano date delle tempistiche certe e definitive per la realizzazione dei lavori e che si smetta di complicare la vita a chi lavora nel settore, dando delle poche e semplici regole per l’attuazione del piano di intervento.
Spesso il cappotto termico è uno degli interventi più richiesti, ma non sempre è possibile realizzarlo: che alternativa proponi in questi casi?
In tutti quei casi in cui la realizzazione di un cappotto non sia possibile o non sia consigliabile (parlo di facciate con mattoni a faccia vista, facciate con mattonelle) la presenza di intercapedini vuote predispone questi edifici all’intervento di insufflaggio.
Si tratta di una tecnica che ben sostituisce un cappotto termico nei suoi risultati complessivi, ma che spesso per cavilli burocratici non viene avallato dal 110%.
In tutte queste casistiche il consiglio dell’esperto è di non fossilizzarsi sul 110%, ma di considerare di poter fare un’ottima coibentazione con un prezzo davvero molto competitivo (molto più basso di un cappotto e senza lavorazioni invasive) magari accontentandosi di una semplice detrazione al 50%.
Per questa pratica nello specifico, la nostra ditta collabora con un ingegnere, in grado di gestire tutta la pratica per conto del cliente (registrazione ed asseverazione ENEA)!
Un consiglio finale per chi ci sta leggendo
Il consiglio che io personalmente do a qualsiasi utente è quello di affidarsi sempre a tecnici e ditte esecutrici di propria fiducia.
Le fregature stanno sempre dietro l’angolo e da qui a qualche anno il rischio è di ritrovarsi in mezzo agli avvocati, ma non solo, anche di ritrovarsi senza più casa!